Piovono critiche sulla circolare “anti-favoritisimi” dell’Ufficio Tributi. Documento sul quale non son tardate ad arrivare le polemiche sul fronte politico. Critiche a cui si sono aggiunte oggi le considerazioni dell’esponente dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico Giuseppe Sacco. Il dirigente ha redatto una precisazione in merito alle parole pronunciate dalla collega dell’Amministrazione Maria Mandalà, che aveva parlato di “lagnanze pervenute tramite l’URP”. Ciò a proposito delle richieste di chiarimenti pervenute dal suddetto ufficio a proposito di alcune pratiche tributarie.

La replica dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico

Fatto su cui Giuseppe Sacco è categorico, rispondendo alla collega sugli scopi e gli obiettivi del suo ufficio. “Non può non rilevarsi come quelle che vengono definite ‘lagnanze pervenute tramite l’URP’, altro non sono se non legittime istanze avanzate dai cittadini che, in assenza di tempestivo riscontro da parte degli uffici dell’Amministrazione, allo scopo di informazioni sullo stato della pratica, si rivolge all’ufficio. Organo deputato a ‘garantire l’accesso a tutti i cittadini alle informazioni, ai procedimenti e ai servizi del Comune'”.

Richieste di chiarimento quindi, non già tentativi di accelerare l’iter delle pratiche. “Nessuna delle segnalazioni avanzate dall’URP – aggiunge Sacco – ha lo scopo di modificare l’ordine cronologico di lavorazione delle pratiche o di richiedere diversità di trattamento dell’utenza. Piuttosto l’URP, una volta ricevuta la segnalazione, è tenuto all’espletamento della fase istruttoria che si sostanzia nella richiesta di elementi informativi, finalizzati alla risoluzione della problematica”.

La direttiva dell’ufficio tributi

Un documento, quello redatto il 19 ottobre da Maria Mandalà, su cui si è sollevato un alone di polemiche. “Al fine di scongiurare la prassi invalsa da parte di alcuni consiglieri comunali, che sono portatori di interessi generali della cittadinanza e non certo di interessi partiolari di alcuni cittadini/utenti dagli stessi accompagnati in ufficio per le pratiche di riferimento, si evidenzia che il loro ricevimento non determina un diverso ordine di lavorazione delle pratiche stesse, configurandosi diversamente un abuso d’ufficio rilevante penalmente e con l’intento, altresì, di garantire parità di trattamento dell’utenza tutta. Lo stesso – ha concluso la dirigente – vale per le lagnanze indirizzate al Gabinetto del Sindaco, per scavalcare l’ordine di cui sopra, o a quelle pervenute per il tramite dell’URP, dato il grave dissesto funzionale dell’Area ancora irrisolto”.