“Caro Alessandro, ho apprezzato nella lunga seduta di giunta di ieri, sulla base della mia pressante richiesta, l’inserimento all’interno dell’esercizio provvisorio di una norma per l‘assegnazione di un bonus a favore dei soggetti con disabilità gravissima, per integrare le attuali forme di assistenza affidate alle Asp e agli Enti Locali, con un assegno medio di diecimila euro annui per garantire a tali soggetti la libertà di scelta”.
Comincia così la prima di due lettere aperte all’assessore all’economia della Regione siciliana Alessandro Baccei. Fin qui nulla questio se non fosse che a scriverle non è un familiare, un stimatore, un esponente delle parti sociali o del mondo delle procudizione. A scrivere è il governatore Rosario Crocetta.
“Avevo stimato in non meno di 36milioni di euro la cifra necessaria. Ovviamente per trovare tali risorse occorre un’analisi dettagliata del bilancio. Ieri non avevamo il tempo per fare tale analisi, avevamo infatti seduta all’Ars alle ore 17:00 e dovevamo fare in fretta. Ho accettato pertanto una prima ridotta somma di 16 milioni, riservandomi di cercare nelle pieghe del bilancio le somme necessarie a garantire serenità alle persone con disabilità gravissima e alle
loro famiglie. Dal momento che l’aula è stata rinviata a martedì prossimo, ritengo che abbiamo tutto il tempo per modificare l’emendamento riportando la somma da stanziare a non meno di 36milioni di euro”.
Dunque la giunta aveva troppa fretta per occuparsi delle questioni della Sicilia e dei siciliani e soprattutto il governatore e l’assessore all’economia parlano di queste cose per lettera apoerta, sui giornali, sui social, in tv. Non in giunta, il luogo deputato a farlo, ma per Crocetta è opportuno parlarne pubblicamente.
“So che potresti anche pensare che ci sono altre spese da affrontare – continua – che lo Stato ci chiede il contenimento della spesa – che io voglio rispettare – ma in casi come questo i soldi vanno trovati, perchè per dirla con Rousseau, occorre garantire il contratto sociale. Senza il rispetto di tale contratto, viene meno anche lo stato di diritto. Lo stato di diritto, infatti, si regge anche sullo stato sociale. Ti chiedo pertanto di riportare alle effettive necessità lo stanziamento relativo al fondo regionale per la disabilità. Attendo gli atti consequenziali”.
La lettera è, naturalmente, firmata da Rosario Crocetta, unpresidente che invece di discutere in giunta chiede per lettera aperta al suo assessore gli stanziamenti per i disabili.
Le possibili spiegazioni sembrano due: o Crocetta non è in grado di affrontare i suoi assessori e non controlla la sua giunta tanto da dover ricorrere alla pubblica piazza per cercare sostegno popolare o, al contrario, cosciente che i soldi non ci sono cerca di scaricare sull’assessore col quale ha avuto alcune delle maggiori frizioni registrate in questa giunta le responsabilità che disabili, società civile e l’ex iena Pif hanno addebitato pubblicamente a lui.
Ma la pantomima crocettiana non finisce qui perchè di lettere all’assessore all’economia il governatofre ne ha scritto anche un’altra che riguarda, invece, i precari, c ercando incongruenze nelle procedure di stabilizzazione all’indomani del via libera giunto da Roma
“L’altro ieri mi hai telefonato da Roma – scrive stavolta il presidente della Regione – per dirmi che il governo non avrebbe impugnato la norma regionale sui precari e che occorreva, prima di procedere alla stabilizzazione, attendere il completamento dell’iter normativo nazionale. In una nota di ieri, il sottosegretario Faraone afferma ‘il governo non impugna la norma regionale sul precariato, adesso la regione proceda a stabilizzare immediatamente i precari’ (e qui si legge fra le righe l’attacco al nemico giurato faraone che in realtà ieri di note non ne ha mandato, ha solo risposto alle domande dei giornalisti ndr). A parte la ovvia considerazione, che il governo non ci abbia fatto un favore nel non impugnare una norma, come sembrerebbe ipotizzare il sottosegretario anche perchè, in tal caso, potremmo sospettare che le impugnative del passato siano state determinate, non da scelte tecniche oggettive, ma da scelte politiche – cosa che mi rifiuto di pensare. Se il governo non impugna la norma, dunque, vuol dire che abbiamo fatto una buona legge sui precari. Non è un favore che ci viene concesso da alcuno. A questo punto è necessaria un’azione di chiarezza istituzionale e politica”.
“Hai ragione tu, quando l’altro ieri mi hai comunicato che il sottosegretario Bressa poneva la necessità di attendere per la stabilizzazione del precariato, il completamento dell’iter normativo – un rinvio in sostanza di qualche mese –
oppure ha ragione Faraone affermando che si può immediatamente procedere alle assunzioni? Trovo singolare che il sottosegretario competente, Bressa, affermi una cosa e che il sottosegretario alla Salute, che non ha alcuna competenza in merito, affermi esattamente il contrario. Ritengo necessario che tu dica ai siciliani come stanno le cose. Tale precisazione è necessaria, sul piano politico, in considerazione del fatto che è stato proprio Faraone, a proporti come assessore nell’ultimo rimpasto di governo”.
“Chiedo al Governo Nazionale di chiarire con una nota ufficiale, quale sia la posizione effettiva – conclude Crocetta – perchè capisco che siamo nella terra di Pirandello, ma non può essere assolutamente accettabile che le Istituzioni abbiano diverse verità”.
Dimentica, Crocetta, che le due posizioni non sono in contrasto fra loro. Il via liberà è arrivato con la rinuncia all’impugnativa. Baccei e l’assesore Lantieri, sentita ieri da BlogSicilia, ritengono prudente attendere la Madia prima di procedere. Ma ormai in piena campagna elettorale ogni occasione è buona per ravvivare lo scontro politico.
Un dubbio aleggia su tutto e su tutti: come si può penare di portare a compimento una legge di stabilità, una finanziaria e un bilancio di previsione della Regione se Presidente ed assessore si parlano per lettera?
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