‘Se non si fanno le primarie io sono già candidato ma lo Statuto del Pd dice che un presidente della Regione uscente ha diritto di ricandidarsi. si facciano, dunque, le primarie. E’ una sfida che sono pronto ad accettare’. Sono le parole del Presidente della Regione Rosario Crocetta che non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro e correrà nel tentativo di succedere a se stesso (leggi qui le sue ultime dichiarazioni per intero).
Ma a prescindere dalla sua dichiarata intenzione di candidarsi che non rappresneta più una novità da tempo, il suo insistere sulle primarie che a lungo aveva rifiutato e solo negli ultimi mesi accolto come una soluzione lascia perplessi. Lascia perplessi soprattutto quando mancano 75 giorni alle elezioni o almeno alla data indicata per lo svolgimento delle regionali: il 5 novembre. Il tempo stringe ed è troppo poco per organizzare primarie di coalizione e poi avere ancora il marginen per indire i comizi, fare le liste e presentare tutto per tempo.
Le parole del governatore, quindi, alimentano una voce che circola ormai da qualche giorno ma che non aveva avuto credito: si sta forse pensando di rinviare le elezioni ad un data successiva al 5 novembre?
In linea puramente teorica è possibile. I comizi elettorali non sono stati ancora convocati e la data dal 5 novembre è solo una indicazione di massima peraltro rilanciata proprio da Crocetta durante una conferenza stampa di tutt’altra natura. Manca, però, il decreto che ufficializza la data e dal quale non si può tornare indietro. In teoria, quindi, la Regione potrebbe decidere una data diversa anche perchè ci sono ancora i tempi tecnici rispetto alla data di scadenza del mandato presidenziale che è quella del 12 novembre, data di insediamento.
Una scelta possibile visto che tutti (5 stelle a parte fra i candidati che ‘rischiano’ di vincere o che almeno ci puntano davvero) hanno difficoltà a chiudere il cerchio e non trovano il candidato. Il motivo per cui fino ad ora non si era dato credito a questa ipotesi è legato proprio a Rosario Crocetta. Perché mai il Presidente della Regione che ha in mano la scelta della data dovrebbe fare questa grande cortesia ai suoi avversari concedendo loro più tempo proprio quando sono in impasse mentre lui è già in campagna elettorale?
La rinnovata ipotesi primarie è una possibile spiegazione. Crocetta potrebbe decidere di rinviare la data se il partito decidesse di farle queste primarie. Lui, forse, conta di uscirne vincente e dunque di ottenere l’appoggio della coalizione. Ma in fondo se fosse sconfitto nelle primarie sarebbe, tuttavia, una via di fuga dignitosa. In fondo sarebbe stato sconfitto dagli apparati di partito che non lo vogliono e che hanno portato i militanti alle urne per qualcun’altro e non cacciato a furor di popolo dai siciliani. Magari potrebbe anche barattare qualcosa in cambio del suo passo indietro anche rispetto a critiche e anatemi.
Sulla strada del rinvio delle elezioni, però, ci sono tante difficoltà. prima fra tutte una interpretazione di legge che considera la data limite quella delle elezioni del 2012 e che, in base al dettame regionale, porrebbe al 5 novembre il termine ultimo per la tornata elettorale. Una interpretazione che si scontro con quella di chi sostiene che la data utile, invece, è quella dell’insediamento ovvero il 12 novembre. E in questo caso il rinvio sarebbe possibile. Ma tutta questa è fantapolitica, forse!
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