“Non ho alcuna resa dei conti da fare, non appartiene alla mia cultura e al mio modo di fare politica. Io penso all’unità, a lavorare e non alle polemiche”.
Lo dice in una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta smentendo la nuova voce di rimpasto che rimbalza da una autorevole testata nazionale. Ma quanti giornalisti ‘fantasy’ ci sono in Sicilia, verrebbe da commentare a caldo. Un copione già visto quando fu BlogSicilia ad anticipare tempi e modi di un rimpasto che non si fece più perchè ormai venuto alla luce del sole. Ma stavolta dimentica di usare l’ironia e cavalca, invece, la vittoria del No come se fosse sua: “Il no, è un grido di allarme che viene dalle fasce più deboli della popolazione -dice-. Nonostante la ripresa del Pil e il lieve incremento dell’occupazione, paghiamo ancora il prezzo della crisi degli anni passati. Occorre intervenire rapidamente, trovo veramente irresponsabile che invece di chiedere di fare di più nell’economia e nella solidarietà, si pensi ad esasperare conflitti. Ci sono alcune questioni da affrontare immediatamente: lo sblocco dei cantieri attraverso la riforma dell’Urega che è già all’Ars; l’avvio immediato dei cantieri del Patto per la Sicilia, bandi europei e misure straordinarie di reddito di inclusione sociale, per i senza lavoro, i giovani, i disoccupati. Non mi interessa la politica politicante, mi interessa che facciamo queste cose. Perchè la Sicilia ce la può fare e ce la deve fare”
“Se poi – continua il presidente – c’è qualcuno che è convinto di avere il monopolio dei no, sappia che all’interno di quei no ci sono tanti elettori democratici, anche elettori di Renzi, di Crocetta e di altri esponenti. Rispetto a un quesito referendario, gli elettori hanno espresso liberamente la propria opinione. Tale voto va rispettato, ma questo non c’entra affatto con le votazioni di tipo politico la cui scelta avviene, non sulla base di un singolo quesito, ma su un’idea di governo. Pensiamo a lavorare invece di fare polemica. Il no ha vinto, è stato un voto di difesa della Costituzione. No ho assunto toni catastrofisti nel corso della campagna referendaria né l’ho collegata in nessun modo a ipotesi di governo. Non si capirebbe perchè dovrei farlo dopo il voto”.
E Crocetta manda un segnale rasserenante anche all’assessore Baccei, l’uomo dei conti mandato da Renzi e dai renziani “Con Baccei stiamo discutendo e devo confermare che l’assessore è convinto, come me, che dopo il risultato che abbiamo raggiunto sulle nuove entrate, siamo in condizioni di fare una finanziaria che – conclude Crocetta –
metta al centro la lotta contro le povertà, la difesa dei lavoratori e lo sviluppo”.
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