Il Patto Sicilia firmato con il Premier Matteo Renzi ad Agrigento due settimane fa nell’ambioto del più generale Masterplan per il Sud permetterà di far nascere in Sicilia mille cantieri: parola del governatore firmatario Rosario Crocetta. Dopo la Finanziaria pre elettorale arrivano anche i cantieri e i posti di lavoro nel 2017.

“E’ un patto che include oltre mille cantieri, anzi 1.100 per la precisione – ha detto il Presidente della Regione presentando alla stampa gli interventi -. E saranno distribuiti in tutta la Regione. Moltiplicheremo gli enti di gestione delle attività – dice Crocetta – in modo da mettere in campo il pluralismo più diffuso, faremo tutto con la massima trasparenza”. Il Patto per la Sicilia prevede finanziamenti per l’isola per quasi 5,6 miliardi di euro, 2,3 dei quali immediatamente cantierabili.

Dopo la finanziaria pre-elettorale arriva anche la presentazione degli effetti del patto per la Sicilia con toni che ricordano quelli usati da Berlusconi nell’ultimo anno prima della sua elezione, quello della discesa in campo. Con i dovuti distinguo alla promessa di un milione di posti di lavoro nel Paese si contrappone la promessa di 1100 cantieri in Sicilia che avrebbero un effetto sull’economia locale dopo anni durante i quali si è parlato di opera pubbliche bloccate, di crisi dell’edilizia e così via.

“Fra oggi e domani – dice Crocetta – manderò a tutti i sindaci gli elenchi delle opere di competenza comunale perché i cantieri devono partire subito. Negli elenchi non ci saranno le opere sovracomunali ma il prossimo passo è un incontro col governo per l’immediata disponibilità dei fondi”.

“Vogliamo fare partite subito i cantieri e farlo nella trasparenza – dice ancora il governatore  – perché questa è una sfida alla mafia da parte del popolo siciliano che si è opposto a Cosa Nostra ma non blocca i cantieri, anzi li fa partire nella piena trasparenza”.

“La Sicilia ha fatto una legge sulla semplificazione – rivendica il governatore – che ci permetterà di avere tempi stringenti e rapidi. va fatto un ragionamento con le stazioni appaltanti per evitare tempi biblici e forse dovremo intervenire con meccanismi di semplificazione. Assegneremo i lavori assessorato per assessorato, comuni per comuni e così via per accelerare perché entro l’anno voglio cominciare a fare in modo che partano le procedure”

“Questi fondi da soli sono già oltre l’1% del Pil quindi è una scommessa importante. Dobbiamo sposare la legalità con lo sviluppo”