Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando ha assegnato per gli Ambiti territoriali sociali della Sicilia oltre 83,6 milioni di euro, legati al Pnrr, al fine di favorire attività d’inclusione sociale per soggetti fragili e vulnerabili, come famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e persone senza dimora.

In tuta Italia 1.250 milioni di euro

Nel complesso, in tutta Italia, agli Ambiti territoriali sociali (Ats) e per essi, ai singoli Comuni e agli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali sono stati assegnati oltre 1.250 milioni di euro. Le risorse sono stanziate per: sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti; percorsi di autonomia per persone con disabilità; Housing temporaneo e Stazioni di posta (Centri servizi).

Cosa prevede il Pnrr

Nello specifico, la misura prevede interventi di rafforzamento dei servizi a supporto delle famiglie in difficoltà, soluzioni alloggiative e dotazioni strumentali innovative rivolte alle persone anziane per garantire loro una vita autonoma e indipendente, servizi socio-assistenziali domiciliari per favorire la deistituzionalizzazione, forme di sostegno agli operatori sociali per contrastare il fenomeno del burn out e iniziative di housing sociale di carattere sia temporaneo sia definitivo.

L’allarme bocciatura sul servizio idrico

“La relazione dei Corte dei Conti sullo stato di attuazione del PNRR per il servizio idrico boccia la Sicilia con 6 Comuni inadempienti. Una situazione che mette a rischio i fondi previsti dal PNRR”. Lo afferma il parlamentare regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo, commentando il parere espresso dai magistrati contabili che fotografano una situazione deficitaria a Palermo, Catania, Messina, Ragusa, Trapani e Siracusa, alle prese con un piano di riordino del servizio idrico non ancora concluso.

Le cause della bocciatura

“La relazione della Corte dei Conti – spiega il deputato regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo – dimostra che la mancanza di un partner industriale ed i ritardi nelle costituzione degli Ato sono alla base dell’incapacità dei territori di non intercettare i fondi previsti dal PNRR”.