La Polizia di Stato, in esecuzione di un Ordinanza di applicazione della Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Gip di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia, ha arrestato Cherky El Gana, marocchino trentaduenne, accusato estorsione continuata e aggravata dal metodo mafioso, lesioni personali aggravate, per avere commesso il fatto in presenza di minori, nonché violenza privata. Nel 2013 era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, a seguito dell’operazione della Polizia di Stato denominata Agrion.

Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Palermo. I fatti hanno avuto inizio negli ultimi mesi dello scorso anno, quando il marocchino contattava un proprio parente, venditore ambulante di tappeti, imponendogli il pagamento di 3.500 euro, necessaria per installare il proprio stand espositivo all’interno di un mercato rionale nel territorio di influenza del mandamento mafioso Noce.

El Gana si presentava in qualità di emissario di presunti amici, facendo intendere che si trattasse di esponenti della criminalità organizzata, motivo per il quale la vittima, temendo per la propria incolumità, anticipava l’importo di 500 euro e chiedeva una rateizzazione per il saldo.

Il marocchino dopo pochi mesi, contattava la vittima, intimandogli di saldare quanto dovuto, a nulla rilevando le richieste di dilazione fatte dalla vittima. Quest’ultima, intimorita dalle minacce, tornava per alcuni mesi nel proprio paese natale, ma, al proprio ritorno, subiva una serie ripetuta di condotte vessatorie da parte di El Gana.

Nellarco di poco più di due mesi, la vittima veniva reiteratamente minacciata, de visu e telefonicamente; subiva un’aggressione fisica da parte del proprio aguzzino, riportando la frattura del setto nasale; ed infine pativa, sotto la propria abitazione, il danneggiamento della propria autovettura da parte proprio di El Gana e di un altro soggetto.
Nello stesso periodo, lo zio della vittima, a conoscenza delle vicissitudini del nipote e presente in occasione dell’aggressione, veniva minacciato telefonicamente affinché non fornisse la propria testimonianza alle Forze di Polizia per quanto occorso al nipote.

In ragione di quanto accaduto e considerata l’attualità dei fatti verificatisi, l’ultimo dei quali risalente al 27 giugno, il Giudice per le Indagini Preliminari ha ritenuto necessaria l’applicazione nei confronti dello straniero della misura cautelare della custodia in carcere.

L’uomo in passato era fra gli imputati per il pestaggio con il mazzuolo avvenuto alla Noce