Daniele Discrede era un commerciante palermitano di 41 anni. Il 24 maggio 2014 venne ucciso davanti il suo deposito di bibite in via Rozzazzo davanti gli occhi della figlia di appena 8 anni. Lo raggiunsero quattro colpi di pistola, i malviventi poi presero un borsello con 4.500 euro e fuggirono.
A due anni di distanza, il caso, per cui non c’è mai stato nemmeno un indagato, rischia di essere archiviato. Una prospettiva inaccettabile per i familiari di Daniele, i fratelli ed i genitori, che per commemorarlo, nel giorno dell’anniversario della sua morte, hanno organizzato una messa al Cep e una fiaccolata dalla piazza di Passo di Rigano sino a via Roccazzo.
Davanti al deposito adesso chiuso, campeggia la gigantografia del volto sorridente di Daniele e i ricordi a lui più cari: la maglietta della squadra di calcio in cui giocava da ragazzo, le coppe, i palloni, i dischi, le cravatte.
Per Daniele è nato anche un Comitato per chiedere verità e giustizia, il cui presidente, Fabio Cocchiara, dichiara al Giornale di Sicilia: “Si ha la sensazione che questo di Daniele Discrede, fortunatamente, non potendosi classificare ad oggi come delitto di mafia o di racket, insomma senza un’ etichetta classica, sia stato declassato a delitto di serie B, con una conseguente attenzione dedicata, non degna della grande ribalta”.
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