Il governo Schifani, su proposta dell’assessore dell’agricoltura Luca Sammartino, ha dichiarato lo stato di calamità per i danni prodotti dall’ondata di maltempo dello scorso mese di maggio, caratterizzato da forti piogge e che ha colpito in maniera diffusa tutto il territorio regionale.

Contestualmente è stato approvato il documento tecnico sulla base del quale la Regione chiederà al ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare una misura straordinaria per ristorare gli agricoltori e i produttori siciliani per i danni, anche in considerazione del fatto che il fondo di solidarietà nazionale non copre quelli causati dal vento.

La comunicazione delle aziende

Le aziende che hanno subito danni per il maltempo adesso dovranno comunicare le richieste per gli aiuti al Fondo mutualistico nazionale Agri-Cat. Lo stabilisce un decreto del ministero dell’Agricoltura del 5 aprile scorso, che ha approvato il regolamento del Fondo per la copertura dei danni da catastrofi meteoclimatiche alle produzioni agricole, come alluvioni, gelo o brina e siccità. Ne dà comunicazione l’assessorato dell’Agricoltura della Regione Siciliana.

In particolare, con la circolare ministeriale n. 1 del 6 aprile 2023 sono state stabilite le modalità per presentare le denunce relative ai danni subiti e accedere pertanto alla copertura prevista da Agri-Cat, della quale possono usufruire tutte le aziende agricole che hanno titolo a percepire pagamenti diretti in seguito a eventi atmosferici calamitosi.

Anche gli agricoltori siciliani, che hanno subito danni alle produzioni a causa dell’alluvione dell’8-10 febbraio 2023, dovranno comunicarlo al Fondo Agri-Cat, in quanto le segnalazioni già effettuate al dipartimento regionale dell’Agricoltura non potranno più essere considerate. Rimangono valide quelle per altri tipi di danni.

 

Le parole di Sammartino in un convegno

“Chi si muove in una cornice di legalità, orientata a garantire la sicurezza dei lavoratori, a produrre valore aggiunto per le aziende e ricchezza per il territorio, avrà questo governo regionale dalla propria parte. Chi pensa di continuare a ricorrere a pratiche sleali, a inquinare il settore agricolo con capitali di provenienza mafiosa, di sfruttare il lavoro senza riconoscere diritti, troverà in noi degli inflessibili oppositori”.

Lo ha dichiarato il vicepresidente della Regione Siciliana e assessore dell’Agricoltura, Luca Sammartino, intervenendo  a Taormina al convegno sull’agroalimentare organizzato dalla Coldiretti Sicilia nell’ambito di Taobuk.

“Solo per citare qualche esempio delle azioni messe in campo – ha ricordato l’assessore – ho dato l’input di riprendere i controlli sul grano importato dall’estero che fa concorrenza sleale, per il prezzo, ai nostri produttori e potrebbe produrre rischi per la salute dei consumatori siciliani. Con la nuova programmazione agricola, che abbiamo presentato proprio ieri, abbiamo reso più veloce e lineare il sistema di accesso ai finanziamenti, puntando tutto sulla qualità della spesa e degli investimenti orientati a creare filiere integrate dalla coltivazione alla trasformazione e commercializzazione del prodotto. Abbiamo investito – ha proseguito Sammartino – sui programmi di formazione destinati ai giovani, per trasmettere i valori di una sana dieta alimentare e per metterli in grado di conoscere un prodotto di qualità, di provenienza siciliana, da quello di dubbia provenienza e qualità magari proveniente dall’estero. Sono differenti aspetti di una nuova impostazione della politica e della programmazione sull’agricoltura che, giusto ieri, ha trovato riconoscimento da parte dei delegati della direzione agricoltura della Commissione europea che hanno partecipato alla presentazione della nuova programmazione 2023/27. Abbiamo le carte in regola – ha concluso l’assessore – per accelerare su un cambio di  passo che è sempre più evidente”.

Articoli correlati