Hanno cercato di dare fuoco alla scuola mentre riprendevano tutto con i cellulari. Un gruppo di ragazzini, forse alunni del medesimo istituto Rita Levi Montalcini di Borgo Nuovo, hanno distrutto, in un pomeriggio, tutto il lavoro svolto dagli insegnanti in un anno scolastico. La parete della scuola è andata a fuoco e, durante il raid, hanno anche cercato di mandare in frantumi la vetrata per entrare nella scuola.
Lo sconforto della Preside
“Oggi vedendo le immagini di quanto successo e rendendomi conto che sono ragazzini mi sento davvero impotente. E’ questa la sensazione predominante. Domani mi ricaricherò e comincerò di nuovo a lavorare più di prima, ma stasera mi sento davvero turbata”. E’ quanto dice Marina Venturella preside dell’istituto – Anche altri atti vandalici che si sono ripetuti in questi giorni sono ad opera di bambini. Si fa tanto per cercare di fare comprendere il valore della scuola, cercare di fare capire l’importanza dello stare insieme, il ruolo della cultura e dello studio per cercare di dare loro nuove possibilità. In appena un mese e mezzo dalla chiusura tutto il lavoro svolto è andato perso”.
Rogo doloso accertato dai Vigili del Fuoco
A scuola sono arrivati i vigili del fuoco che hanno accertato ancora prima di vedere le immagini che il rogo era doloso. Le indagini sono condotte dalla polizia. Come è successo parecchie volte in quella scuola che si trova alle spalle delle case popolari in una zona che difficilmente può essere controllata anche dai residenti sono state prese a sassate le finestre.
Nei giorni scorsi distrutto l’orto didattico
Nei giorni scorsi, infatti, è stato distrutto l’orto didattico e sono stati rubati anche sei vasi giganteschi in cui erano state piantate le erbe aromatiche e nelle scorse settimane i copertoni usati come fioriere sono stati dati alle fiamme. Il fumo si è diffuso presto anche oltre tutta la zona.
“Un ulteriore duro colpo ai tanti sacrifici da insegnati che hanno realizzato tantissimi progetti. Purtroppo in estate il quartiere non offre nulla ai ragazzini che non hanno luoghi dove svolgere attività ricreative – aggiunge la dirigente – E cosi passano il tempo a distruggere anche quell’unico luogo che rappresenta una possibilità di riscatto. E’ cosi amaramente così”.
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