Inusuale buongiorno a Palermo. Avvistati delfini in mare aperto lungo la costa del capoluogo, precisamente nella zona di Romagnolo. Sono stati ripresi in un video due cetacei che nuotano nella costa sud del golfo di Palermo presso uno dei litorali storici della città. Un’immagine insolita che ha incuriosito abitanti della zona che non hanno perso tempo a riprendere la scena. Non è la prima volta che specie di questo tipo vengono riconosciuti nei mari italiani, proprio qualche giorno fa un altro video ha incantato le coste siciliane: è stato immortalato un passaggio dei delfini nelle acque dello stretto di Messina.

Gli avvistamenti

Aumentano gli avvistamenti dei tursiopi nelle coste siciliane. Una meravigliosa danza in mezzo allo stretto nelle acque cristalline davanti alla costa calabrese. Nonostante sia diventato uno “show” osservato in diversi periodi dell’anno, i video che immortalano le acrobazie dei cetacei continuano a fare grande effetto, raccogliendo migliaia di visualizzazioni di utenti increduli.

Negli ultimi anni un variegato paradiso di biodiversità ha popolato le coste siciliane: delfini, squali ma anche orche e balene. Un laboratorio naturale di tutto il Mediterraneo.

Gli “squali” a Palermo, il falso allarme

Squali a Mondello? Ma anche no. A Febbraio 2024, l’avvistamento in mare di due esemplari con le pinne che spuntavano dall’acqua ha subito acceso negli utenti, soprattutto social, fantasie degne di Steven Spielberg, che rese ancor più celebre lo squalo attraverso i suoi film, ma la verità è ben diversa.

Parole di Andrea Calascibetta, biologo marino e ricercatore dell’università degli studi di Palermo e presidente dell’associazione Avvistiamo, fondata nel 2023, che si occupa prevalentemente di balene e tartarughe marine, ma in questo caso non poteva fare a meno di attenzionare un caso come questo. “Abbiamo visto il video girare sul web,  e abbiamo capito subito che non era uno squalo, si vede lontano un miglio – dice Andrea Calascibetta -.  Abbiamo analizzato il video, io e Lorenzo Gordigiani, vicepresidente dell’associazione e anche lui biologo marino, ci siamo confrontati ed entrambi abbiamo appurato che con ogni probabilità si tratta un’aguglia imperiale, un simil pesce spada, che si ciba di acciughe e pesciolini piccoli”.

L’aguglia imperiale

L’aguglia imperiale (Tetrapturus belone), spiega Calascibetta, è un grosso pesce di mare della famiglia Istiophoridae. Nonostante il nome comune questo pesce non ha nulla in comune con l’aguglia, è infatti uno stretto parente dei marlin dei mari tropicali. L’aspetto complessivo è dunque molto simile a questi ultimi con rostro allungato sulla mascella superiore, corpo fusiforme nella parte anteriore ed appiattito sul peduncolo caudale, prima pinna dorsale lunga con porzione anteriore formante un lobo rilevato. È molto simile al marlin bianco, raro nel Mediterraneo ma ha il lobo della pinna dorsale appuntito anziché arrotondato, pinne pettorali molto più corte, rostro più corto. Si riconosce dal pesce spada a causa del rostro corto e della lunga prima pinna dorsale (che nel pesce spada è corta ed alta).

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