“Mustafa Nagi è qui”. E’ il messaggio che è comparso sulla pagina pubblica e sul profilo facebook privato di Davide Faraone in serata.
Una violazione che è stata segnalata alle forse dell’ordine. “Naturalmente non è Saddam Hussein – avvertono dall’Ufficio stampa di Faraone – ma si tratta di una violazione dell’account Facebook di Davide Faraone”.
“Compromessi il profilo e la pagina – confermano – un attacco informatico che è stato già comunicato a chi di dovere. “Mustafa Nagi è qui”, (così si legge nel profilo) che dallo staff di Faraone si premurano a dire “naturalmente non siamo noi”.
Ma a parte la segnalazione a facebook per la verifica della violazione dell’account sul web impazza l’ironia tutta di matrice politica. Sulla pagina di un altro personaggio politico come il segretario dei centristi per l’Europa Adriano Frinchi la violazione dell’account di Faraone diventa motivo di ilarità e confronto in punta di penna politica fra lo stesso Frinchi, l’ex Ministro Gianpiero D’Alia e il leader dei PartigianiDem Antonio Rubino e altri personaggi politici locali, non ultima l’ex portavoce del Presidente della Regione Rosario Crocetta.
Un confronto a colpi di sfottò non privi di sarcasmo politico con D’Alia che sostiene che Faraone Saddam Hussein in foto viene benissimo e Rubino che ‘non trova nulla di anomalo nel profilo’ o con Claudio Ferrante che al posto di Saddam Hussein vista la figura di rottamatore avrebbe visto meglio un profilo alla ‘noicompriamoauto.it’ o con Francesca scaglione che si spinge fino a “Mi pare meglio del solito in realtà” senza contare lo scambio di battute fra D’Alia e Rubino sui partigiani ritiratisi sul Monte Pellegrino.
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