“La situazione in cui versa Catania è molto complessa. Bianco si è trovato sottoposto ad un piano di rientro voluto dalla precedente amministrazione Stancanelli che è stato attuato ‘ad orologeria’ garantendo il ripiano con un prestito nazionale ma lasciandone le conseguenze al sindaco che sarebbe subentrato”.

Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia commenta così la difficile situazione della città di Catania, una situazione alla quale al momento non si intravede soluzione.

“Nonostante io abbia partecipato alla procedura che ha portato alla nascita della legge sui piani di rientro per i comuni in difficoltà – dice Orlando a BlogSicilia – avevo annunciato da subito che io non me ne sarei avvalso da sindaco. Il piano di rientro costringe a portare al massimo tutte le tasse locali, ti toglie liquidità e ti impedisce gli investimenti per trent’anni. E’ una paralisi totale”.

Ma Palermo in due anni è riuscire ad uscire da una situazione debitoria molto grave anche se le spese le hanno fatte due società partecipate che sono fallite anche se sostituite da nuove aziende

“Noi abbiamo rischiato. Oggi posso dire che è stato un rischio calcolato ma credetemi se vi dico che ci sono stati momenti nei quali ho temuto di non farcela. Il primo anno se andava male era facile spiegare che la colpa era dell’amministrazione precedente, come in effetti è. Ma il secondo anno far passare questo concetto sarebbe stato difficile e noi eravamo ancora in difficoltà”.

Adesso posso dire che evitare il piano di rientro è stata la scelta giusta-. Palermo può programmare la sua idea di città senza avere le mani legate come sta, purtroppo, capitando,suo malgrado, a Enzo Bianco.

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