Degrado e incuria ai giardini del Castello della Zisa, a Palermo. Il bene, splendido esempio di architettura arabo-normanna, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, finisce sotto le critiche di turisti e cittadini indignati. Tra questi, Rachele Ramo, cittadina che lavora per una società che gestisce biglietteria e bookshop, che ha raccontato la sua testimonianza sui social network.

Il racconto: “Comune e Regione non si parlano”

“Ero di turno al Castello della Zisa – scrive la cittadina che ha collaborato anche con la Fondazione Unesco – e per l’ennesima volta alcuni turisti sono venuti a chiedermi come mai i giardini fossero così mal tenuti e come mai la fontana, anziché funzionare, fosse spenta e piena di mandarini marci. Alchè gli ho risposto che molte volte nei nostri siti insistono due amministrazioni le quali la maggior parte delle volte non si parlano. Così è per la Zisa. In questo sito la parte dei giardini è del Comune, mentre il Palazzo o Castello è dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana”.

“Su 76 turisti entrati alla Zisa una cinquantina si sono lamentati dell’incuria generale”, precisa a BlogSicilia.

“Non si è mai trovata una soluzione”

“La Zisa inoltre fa parte di un itinerario dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Quando collaboravo con la Fondazione Patrimonio UNESCO Sicilia ho assistito a molteplici riunioni dove si cercava di far parlare queste due amministrazioni per cercare di mantenere questo luogo in buone condizioni. Non si è mai trovata una soluzione.

Ora quello che mi domando io, un po’ da sognatrice, un po’ da ingenua, è: ma davvero chi governa non vede l’abbandono e il degrado? Abbiamo assessori su assessori, dirigenti, capi di gabinetto, soprintendenti e chi più ne ha, più ne metta e davvero nessuno di loro non vede nulla? Per loro va tutto bene? Io non ci credo. Come non credo che il problema siano i soldi per pagare una squadra di giardinieri per pulire il giardino della Zisa o il giardino di Villa Costa, o qualsiasi altro luogo. Io non credo che queste persone stiano rinchiuse dentro casa o dentro i loro uffici, anzi no. Lo so per certo, perché molti li conosco. Davvero mi piacerebbe sapere cosa vieta la cura”.

Indignazione sui social

Abbiamo pure un assessore al decoro urbano, mi viene da ridere – aggiunge – perché più decoro urbano di questo che cosa c’è? E allora perché tutto ciò? Ho riportato l’esempio delle finestre rotte e cioè che probabilmente nel quartiere Zisa non ci si lamenta perché non si è abituati al bello. Se gli abitanti del quartiere avessero i giardini puliti e funzionanti al primo guasto o disservizio, probabilmente, si lamenterebbero”.

 

Articoli correlati