Finalmente si potrà accedere di nuovo alla Zisa dal suo prospetto principale: il progetto è ormai definitivo e se ne avrà un primo assaggio per la Notte Bianca dell’UNESCO, sabato prossimo (10 marzo), dalle 19 alle 24 (ultimo ingresso alle 23). Il pubblico potrà entrare dai giardini, visto che sono stati abbattuti i muretti che impedivano il passaggio.
E si inaugura il nuovo bookshop, gestito da CoopCulture, concept store di nuova generazione, all’interno del quale è allestito un punto di accoglienza con merchandising originale ispirato proprio alla Zisa. A disposizione, un’audioguida in più lingue e numerose attività didattiche. Insomma, alla Zisa si cambia, si innesta la marcia e si riparte sull’onda dell’innovazione.
La Zisa sbarca sul web. CoopCulture, società leader nella cura dei servizi dei principali siti italiani – dal Colosseo al Castello di Rivoli – ha già inaugurato il primo ticketing on line di un sito siciliano, alla Vall e dei Templi.Adesso tocca alla Zisa sbarcare sul web con la vendita on line dei biglietti. Il palazzo arabo normanno sarà seguito a ruota dal museo archeologico Salinas e dal Chiostro dei Benedettini di Monreale.
Videomapping sulla facciata
In occasione dell’Anno Europeo del Patrimonio, e della Notte Bianca Unesco, dentro Palermo Capitale Italiana della Cultura, ecco “Al-Aziz”, serata evento ideata da CoopCulture e nata in collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Culturali e Oddagency. Sabato sera, dalle 19 alle 24, chi deciderà di visitare gratuitamente la Zisa, potrà anche assistere ad un affascinante videomapping sulla facciata dell’antico “solatium regi”, che farà rivivere la storia e i cambiamenti del palazzo che, a loro volta, hanno riflesso gli eventi della città. Navetta gratuita da parcheggio Basile/Piazza Indipendenza. Ogni 20 minuti, dalle 19 all’una di notte.
Un vero racconto per immagini, a ciclo continuo. Si inizierà con la rievocazione del “paradiso in terra”, il parco del Genoardo, tra pavoni e animali esotici, cacciatori, giardini lussureggianti, corsi d’acqua e peschiere che prenderanno vita sulla facciata. Tutto ruoterà attorno all’acqua, elemento salvifico, ma anche cuore strutturale del palazzo. La Zisa possedeva un raffinatissimo sistema idrico di ispirazione araba, che attingeva alle sorgenti del vicino Monte Cuccio; l’acqua scorreva dalla Sala a Iwan, la Sala della Fontana, lungo le vasche della peschiera verso il mare. Un raffinato loop digitale mostrerà l’architettura dell’antico palazzo con le sue bifore: sembrerà di rivivere la velocità di esecuzione dalle sapienti maestranze arabe coinvolte nel cantiere medievale, grazie ad effetti tridimensionali che materializzeranno il gioco delle muqarnas, la decorazione ad alveare salvata dal tempo. La lapide di Anna, madre del chierico di Ruggero II, la sua iscrizione quadrilingue – latino/greco/arabo/ebraico – ricorderà la Palermo normanna dove coabitavano serenamente comunità, lingue e costumi. Nel medioevo il palazzo arabo diverrà fortezza: compaiono i merli sugli spalti, ma anche i celebri ‘diavoli’ dell’affresco nel sottarco del vestibolo. Poi l’abbandono, il crollo del 1971, il restauro e la rinascita del palazzo, la sua restituzione alla città e la definitiva consacrazione a patrimonio.
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