“Chiudere questo ciclo dando evidenza della stabilità di risorse raggiunta era un atto dovuto”. Alessandro Baccei, assessore uscente all’Economia della Regione siciliana e riconfermato se sarà eletto Fabrizio Micari presidente, presenta i documenti economici finanziari della Regione per il 2017. Uno sforzo fatto per mettere in linea conti che fino a due settimane fa sembravano alquanto peregrini, ma soprattutto per dimostrare che il bilancio della Regione è stato veramente salvato.

Il tentativo di Baccei è quello di permettere a Micari di spendere in campagna elettorale un patrimonio di stabilità economica raggiunto che viene,  invece, contestato da cinque anni da tutte le opposizioni.

Così gli interventi messi sul tappeto e che dovrebbero essere la base per approvare il bilancio di previsione da parte del prossimo governo, partono dalle risorse che durante questi anni sono sempre mancate.

Ben 216,6 milioni di euro per le ex Province sono previsti nella manovra finanziaria per il 2018 pronta per la giunta Crocetta, cifra con la quale la Regione prevede di coprire per intero il concorso alla finanza pubblica dovuto dagli Enti. Non solo.

“Si darà copertura anche alla mobilità del personale precario delle ex Province, circa 750 dipendenti – dice Baccei – che avrà così uno ‘zainetto’ che permetterà di superare gli ostacoli all’applicazione della legge sulla stabilizzazione dei precari degli enti locali varata a fine 2016, in totale 20 mila persone, in gran parte a servizio dei comuni. In sostanza, il dipendente dell’ex Provincia se dovesse passare nell’organico di un comune si porterà dietro lo ‘zainetto’ per cui la sua stabilizzazione non influirà dal punto di vista finanziario su quella del dipendente precario comunale, anche lui da stabilizzare”.

Ci sono, poi, quaranta milioni di euro per finanziare gli aumenti contrattuali di una platea di circa 40 mila persone, tra dipendenti della Regione, enti regionali e forestali. Somme per il rinnovo contrattuale che già più di una volta i sindacati dei regionali hanno contestato definendole insufficienti, quasi una mancia. Per i circa 18 mila dipendenti di Regione ed enti, in bilancio sono stati appostati altri 18 milioni di euro, in aggiunta ai 10 milioni stanziati quest’anno per avviare la contrattazione per i rinnovi contrattuali.

“Gli aumenti sono in linea con quelli degli statali – dice Baccei – 85 euro al mese: per i dipendenti della Regione la spesa è di 25 milioni, per il personale degli enti è di 3 milioni. In bilancio ci sono anche i fondi per coprire l’aumento contrattuale, pari a 80 euro al mese, per i 22 mila forestali, calcolato dall’Economia in 12 milioni di euro: 6 milioni arriveranno dai risparmi dovuti ai pensionamenti e altri 6 milioni dai fondi regionali per investimento”.

Fra le previsioni un taglio alle imposte in Sicilia per 257 milioni di euro, di cui 152 milioni già dal prossimo anno e altri 105 milioni nel 2019. L’intervento è sull’Irap e sull’Irpef, l’addizionale a carico delle imprese sarà azzerata a partire dal 2018 mentre quella sull’Irpef, che coinvolge le persone fisiche, sarà dimezzata. A fronte di questa manovra, la Regione ha calcolato 62,35 milioni di minori entrate sull’Irap e 90,5 milioni sull’Irpef, “tutte coperte”, garantisce Baccei. Il costo per le casse pubbliche dell’azzeramento dell’ addizionale Irap per il 2019 è calcolato in 105,20 milioni di euro. “Un risultato straordinario – afferma Baccei – frutto del lavoro di risanamento compiuto, si tratta di un risparmio concreto per i cittadini siciliani, aziende e famiglie. Non era mai successo prima. La Sicilia si colloca così tra le Regione più virtuose del Paese”.

“Diamo, poi, anche uno sguardo al futuro investendo sulla digitalizzazione e su un fondo di rotazione per avere più progetti che possano essere finanziati sui fondi extraregionali”.

La Finanziaria è stata depositata questa mattina, toccherà ora al prossimo governo della regione approvarla ed avviarne l’iter anche in aula. Se ad essere eletto sarà Micari in continuità con Crocetta si troverà già il lavoro fatto per il 2018 ma se così non dovesse essere è probabile che il prossimo assessore all’economia stravolga  l’impianto di questo bilancio.

“Noi lasciamo – conclude Baccei – un bilancio con tutte le criticità risolte e totalmente coperte. Questo è un bilancio che ha totale copertura e che comincia a guardare al futuro. Ci sono i primi investimenti. Noi abbiamo trovato solo buchi di bilancio e  criticità. Lasciamo una situazione risanata”.

“A questo punto ci chiediamo come mai il governo non sia intervenuto prima”. Con queste parole, i segretari delle Funzioni pubbliche di Cgil (Crocè), Cisl (Montera e Lercara), Uil (Tango e Crimi) commentano quanto dichiarato dall’assessore. “Come mai – chiedono i dirigenti sindacali – il governo Crocetta non l’ha fatto prima? Il sospetto è che ci troviamo di fronte all’ennesimo annuncio, simile ai tanti che abbiamo registrato in questi anni. Noi – concludono – di fronte all’ipotesi di lavorare seriamente e attraverso un congruo stanziamento di somme ai rinnovi, siamo disponibili. Ma finora abbiamo visto tanto fumo e poco, pochissimo arrosto”.

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