Ennesima aggressione da parte di un detenuto all’interno delle carceri siciliane. Questa volta è successo all’interno della casa circondariale di Termini Imerese, in provincia di Palermo dove un detenuto magrebino pretendeva di avere le sigarette gratis e alla negazione ha posto violenza nei confronti della Polizia Penitenziaria, costringendo a uno degli intervenuti il trasporto con urgenza al pronto soccorso.
Clima di violenza nelle carceri
Intanto il sindacato della polizia penitenziaria torna a protestare per lo stato in cui versano le carceri siciliane e per la grave carenza di organico. “È semplicemente scandaloso – dice Gioacchino Veneziano Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria Sicilia – che mentre tutti sono attenti al 41/bis, nelle carceri ordinarie i Poliziotti Penitenziari vivono un clima di violenza, di devastazioni, con il rischio di essere feriti e uccisi in qualsiasi momento, poiché i detenuti hanno capito che possono fare quello che vogliono senza subire nessuna conseguenza”.
“Agire prima che scappi il morto”
“È necessario – insiste il leader regionale della Uil di settore in Sicilia – mettere in campo azioni vere, che possano essere da deterrente contro la Polizia Penitenziaria, quindi è improcrastinabile prima che ci scappi il morto tra la Polizia Penitenziaria, modificare senza ulteriori indugi l’ordinamento penitenziario, predisponendo dei reparti speciali, con un trattamento diversificato nei confronti dei detenuti violenti che si macchiano incessantemente di azioni contro la Polizia Penitenziaria creando ovunque vadano disordini subbugli e devastazioni”.
La carenza di personale
“Solidarietà ai colleghi di Temini Imerese che hanno gestito la situazione con grande professionalità, e auguri di pronta guarigione al poliziotto ferito, – conclude Gioacchino Veneziano della UIL Regionale Polizia Penitenziaria – però diciamo che dopo i proclami di vicinanza, gli attestati di solidarietà, la politica e i politicanti ed i nuovi vertici del Dipartimento devono dare un vero segnale di discontinuità con il passato difendendo la Polizia Penitenziaria con appositi protocolli e nuova legislazione ed un concreto aumento degli organici”.
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