Gli agenti della polizia penitenziaria hanno bloccato un detenuto che stava cercando di introdurre nel carcere Ucciardone a Palermo della doga. Una volta scoperto l’uomo ha reagito e ha colpito con una testata al volto un agente. Il poliziotto ferito è stato trasportato in ospedale. La prognosi è di dieci giorni.

Cnpp, non è più accettabile questa violenza

Il segretario Nazionale Cnpp Maurizio Mezzatesta denuncia con forza l’ennesima aggressione ai danni del personale di Polizia Penitenziaria, costretto a operare in condizioni sempre più critiche, tra carenze di organico, sovraffollamento e assenza di reali misure di prevenzione e sicurezza.

Non è più accettabile che chi indossa una divisa dello Stato venga lasciato solo. Il Cnpp pretende interventi immediati da parte del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

Il Cnpp ribadisce che non farà più sconti né silenzi: ogni aggressione sarà denunciata pubblicamente.
La sicurezza, la salute e la dignità della Polizia Penitenziaria non sono negoziabili, soprattutto quando a pagarne il prezzo sono colleghi che passeranno le festività feriti, a casa, e non in servizio per lo Stato.

Uilpa, chiediamo provvedimenti contro l’aggressore

Gioacchino Veneziano, Segretario Generale della UilPa Polizia Penitenziaria Sicilia, ha commentato l’accaduto sottolineando come questa sia l’ulteriore prova delle modalità con cui taluni reclusi cercano costantemente di eludere i controlli serrati degli agenti dell’Ucciardone. Il sindacalista ha ribadito che i detenuti approfittano spesso dei momenti di contatto con l’esterno per tentare di introdurre oggetti non consentiti o stupefacenti, rendendo il lavoro di sorveglianza estremamente rischioso.

Il poliziotto ferito è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale, dove i medici hanno formulato una prognosi di dieci giorni a causa di un forte trauma contusivo frontale accompagnato da cervicalgia post-traumatica. L’aggressione ha sollevato nuovamente il tema della sicurezza e della tutela fisica del personale che opera all’interno delle carceri siciliane, spesso bersaglio di reazioni violente durante l’espletamento delle proprie funzioni.

In conclusione del suo intervento, Veneziano ha espresso piena solidarietà al collega colpito dallo spregevole gesto, dichiarandosi certo che l’amministrazione locale assumerà provvedimenti disciplinari decisi nei confronti del responsabile. Parallelamente, restano aperti gli sviluppi giudiziari per identificare eventuali complici che potrebbero aver agevolato il passaggio della sostanza stupefacente all’interno della casa circondariale.