“Ladies and gentlemen, Mrs. Diane Reeves!”: così è stata presentata sul palco, sulle note di introduzione del suo Quintet, una delle star più talentuose del panorama jazz internazionale, protagonista venerdì sera dell’ottavo concerto del Sicilia Jazz Festival, sicuramente il più atteso e prestigioso.

Il ritorno dopo vent’anni: “Sono molto felice di essere qui”

“Manco da vent’anni da questo palco e sono molto felice di essere qui”, dice l’artista, che dà subito prova dell’estensione e versatilità della sua voce in Morning has broken di Cat Stevens. Strumento fra gli strumenti, la sua voce alterna vocalizzi e versi delle canzoni con un’estensione vocale straordinaria, in cui le tonalità si intrecciano velocemente e inaspettatamente, spaziando dalle atmosfere jazz al soul ai toni afroamericani.

I musicisti che accompagnano Diane Reeves

I musicisti che la accompagnano, fraterni amici e collaboratori da molto tempo (John Beasley al piano, Romero Lubambo alla chitarra, Itaiguara Brandao al basso e Terreon Gully alla batteria), la seguono fra sterminate evoluzioni tonali o la lasciano ai suoi lunghi assoli.

I Grammy Awards vinti

Straordinario il modo in cui riesce ad eseguire alcuni brani usando i vocalizzi al posto delle parole, dominando e trasformando la melodia, ricomposta a tratti dalla band, come nella bella versione di Talk di Pat Metheny.
Le improvvisazioni jazz dominano il concerto, ma non mancano i brani melodici in versione acustica con il sottofondo del chitarrista Romero Lubambo, come I remember, che ci riporta a uno dei suoi primi album del 1988, o Solitude, colonna sonora del film Good night and good luck di George Clooney, che le fece vincere un Grammy Award nel 2006. Nel corso della sua prestigiosa carriera ne ha vinti altri quattro (nel 2001, 2002, 2003 e 2006) per la migliore performance vocale di un album jazz.

La passione per la musica brasiliana

“Ho una passione per la musica brasiliana e due dei miei musicisti sono nati lì”, dice la Reeves, che interpreta anche un brano di Milton Nascimiento, ricordandone con dispiacere l’imminente ritiro dalle scene.

Grande partecipazione del pubblico, lunghi applausi e bis finale

Grande partecipazione del pubblico, lunghi applausi con bis finale e omaggio floreale a una vera stella del jazz internazionale, degna erede di straordinarie interpreti che la hanno preceduto, come Ella Fitzgerald e Sarah Vaughan, a cui ha dedicato nel 2001 l’album-tributo The Calling: Celebrating Sarah Vaughan.

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