La Procura di Palermo ha chiesto l’archiviazione per la denuncia per diffamazione nei confronti di Enrico Rizzi da parte della polizia municipale di Palermo. In particolare a querelare il noto ambientalista fu Andrea Motta, il commissario dell’unità operativa nucleo cinofili municipale di Palermo. Il funzionario ritenne offensive alcune considerazioni che Rizzi fece attraverso face book riguardo al caso di un presunto maltrattamento di animali.

L’episodio

Il fatto motivo di querela risale al 2019 quando Rizzi chiese l’intervento della polizia di Stato a Palermo per segnalare un furgone che, a suo dire, trasportava otto cani di razza pastore tedesco non potendolo fare. L’animalista sostenne infatti che il mezzo non fosse omologato al trasporto di animali vivi. Successivamente intervenne la polizia locale. Rizzi, nella sua ricostruzione dei fatti, disse che gli stessi responsabili avrebbero confermato che effettivamente il mezzo non fosse omologato e non avesse alcuna autorizzazione sanitaria.

Lo scontro

Nonostante questa diatriba sempre Rizzi, nella sua ricostruzione, disse che la polizia locale avrebbe fatto andar via il furgone senza procedere ad alcun provvedimento che, a suo dire, sarebbe dovuto essere il sequestro amministrativo del mezzo e le relative sanzioni. L’animalista per questo episodio aveva anche sporto denuncia alla questura di Palermo nei confronti dei responsabili degli animali per il reato di “detenzione di animali in condizioni incompatibili con la propria natura” e nei confronti degli agenti della polizia locale intervenuti per “omissioni-abuso d’ufficio”. Accusa quest’ultima caduta nel vuoto in quanto la Procura ritenne di non procedere non ravvisando quindi alcun reato da parte dei caschi bianchi. La querela di Motta scaturì non solo da questa denuncia ma anche dai contenuti offensivi su facebook che scaturirono nei commenti degli utenti al post di Rizzi. A sua volta sempre il commissario dell’unità operativa nucleo cinofili municipale di Palermo ha anche presentato un’ulteriore denuncia per calunnia nei confronti dell’animalista che attende il pronunciamento del Gip, dopo una prima richiesta di archiviazione avanzata dal pm.

La richiesta di archiviazione l’opposizione

La Procura di Palermo ha chiesto l’archiviazione della denuncia ma la controparte ha fatto opposizione e adesso tutto passa nelle mani del Gip del tribunale di Palermo riguardo alla decisione o meno di mandare Rizzi a processo: “La polizia locale di Palermo mi ha querelato per diffamazione aggravata a mezzo internet – precisa Enrico Rizzi -. I fatti risalgono ad agosto del 2019 quando chiesi loro un intervento riguardante una situazione di maltrattamento di animali e giudicai il loro operato, a mio avviso, non proprio brillante. La Procura della Repubblica di Palermo però non ha ritenuto offensive le mie dichiarazioni riportate sui social, ed ha avanzato al giudice la richiesta di archiviare il caso. Gli agenti della polizia locale si sono opposti, chiedendo che venissi rinviato a giudizio. Attendo sereno la decisione del giudice”.

Articoli correlati