Sono sette i magistrati che concorrono per la nomina a Procuratore di Palermo dopo il trasferimento dell’ex capo Francesco Lo Voi a Roma. I termini per la presentazione delle domande sono scaduti ieri.

A contendersi la guida dell’ufficio inquirente del capoluogo siciliano saranno Maurizio de Lucia, attuale procuratore di Messina, per anni pm alla dda di Palermo e poi alla Direzione Nazionale Antimafia, il procuratore generale di Firenze Marcello Viola, ex procuratore di Trapani, Marzia Sabella e Paolo Guido, attualmente procuratori aggiunti a Palermo, Fernando Asaro, procuratore di Gela, Franca Imbergamo, pm alla Direzione Nazionale Antimafia, e Francesco Puleio procuratore aggiunto a Catania.

Il Csm dovrebbe decidere prima della scadenza degli attuali componenti fissata per settembre. Nei prossimi mesi il Consiglio dovrebbe nominare prima il procuratore di Milano, per domani sono fissate le audizioni dei concorrenti, poi quello di Palermo e infine il procuratore nazionale antimafia, posto che rimarrà vacante dopo il pensionamento di Federico Cafiero De Raho.

Francesco Lo Voi procuratore di Roma

A fine dicembre 2021, poco prima di Natale, Francesco Lo Voi, 64 anni, dal 2014 alla guida della procura di Palermo, è stato nominato procuratore di Roma a larga maggioranza il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura.

Lo Voi ha preso il posto di Michele Prestipino, scelto dal Csm nel marzo del 2020 e la cui nomina era stata annullata dalla giustizia amministrativa, che ha accolto i ricorsi di Lo Voi e del Pg di Firenze Marcello Viola, candidato sconfitto di minoranza. Con questo voto si è chiusa la vicenda aperta nel maggio del 2019 dall’intercettazione dell’hotel Champagne che rivelò – come sottolinea lo stesso Csm-“interferenze tra magistrati e politici” sulla nomina del procuratore di Roma.

Marzia Sabella, vicaria a Palermo

Ad inizio gennaio, invece, Marzia Sabella è stata nominata nuova vicaria della Procura di Palermo. In pratica è diventata il “capo” procuratore in sostituzione del partente Francesco Lo Voi, che è andato a Roma, e del vicario Salvatore De Luca, chiamato ad insediarsi alla guida della Procura di Caltanissetta. Cinquantaduenne anni, originaria della provincia di Agrigento, la Sabella è considerata la memoria storica al palazzo palermitano. Dal 1993, poco dopo le terribili stragi in cui morirono i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ha varcato la porta della Procura del capoluogo siciliano ed è sempre rimasta al suo interno sino ad oggi. Moltissime inchiesta delicate sono passate dalle sue mani.

Diplomata al classico, si è laureata in giurisprudenza a Milano. E’ sorella di un altro magistrato molto in vista, Alfonso Sabella, già sostituto procuratore del pool antimafia di Palermo di Gian Carlo Caselli ed assessore alla Legalità di Roma. Marzia Sabella dal 1996 indagò su casi di stupri e pedofilia: il primo processo interamente istruito fu ai pedofili di Ballarò, a Palermo. Un dibattimento particolarmente delicato perché all’epoca non c’erano leggi ad hoc e non c’era una grande sensibilità sull’argomento.

Dal 2001 fu incaricata di occuparsi d’indagini di mafia. E qui arrivò un altro importante tassello della sua carriera, vale a dire la cattura di Binnu Provenzano, che fu per decenni a capo della mafia siciliana e dei sanguinari corleonesi. Personalmente interrogò la primula rossa e la Sabella sostenne che in quel momento capì che Provenzano, nella forma, non era il “vero boss”. Lo era invece nella sostanza e lo dimostrarono i pizzini con cui dava ordini agli affiliati di tutti i mandamenti.

Dal 2017 ad oggi la Sabella è un procuratore aggiunto alla Procura di Palermo e coordina il settore delle misure di prevenzione, altro ambito delicatissimo. Rimarrà vicario sino a che non arriverà il successore di De Luca ma è ipotizzabile che ci vorranno diversi mesi.

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