Sono 17 le scuole che tra Palermo e provincia perderanno la loro autonomia per effetto del dimensionamento e si accorperanno ad altri istituti comprensivi esistenti. E’ il “sacrificio” dettato dalle nuove leggi di stabilità e di bilancio che non lasciano spazio a molte manovre. In buona sostanza con questa manovra sai deve contemplare la soppressione delle direzioni didattiche, che sono istituti autonomi composti da materne ed elementari. Dovranno accorparsi ai comprensivi, che prevedono anche la presenza delle scuole medie.
Gli istituti destinati a scomparire
Ad avere approvato il piano di dimensionamento delle scuole è stata la conferenza provinciale scolastica, così come prevede la norma. A Palermo salteranno gli istituti “Salgari”, “Gramsci”, “Arculeo”, “Ragusa Moleti”, “Monti Iblei”, “Tomaselli”, “Rosolino Pilo”, “De Gasperi” e “Borgese”. Figura anche una scuola superiore, quello dell’istituto professionale alberghiero “Cascino” che verrà accorpato all’istituto “Borsellino”. In provincia destinate a scomparire le direzioni didattiche a Casteldaccia, Terrasini, Termini Imerese e Belmonte Mezzagno e Capaci. A Bagheria tagli altrettanto consistenti: addio alle direzioni didattiche Bagnera” e Pirandello”, mentre la scuola media “Scianna” si fonderà con la direzione didattica “Cirrincione”.
Non è detta l’ultima parola
ma attenzione perché non è detta l’ultima parola. Infatti quella della conferenza provinciale scolastica è solo una “proposta”. Sarà infatti poi l’assessorato regionale all’Istruzione, retto da Mimmo Turano, che dovrà dire l’ultima parola. Certo è che se pedissequamente di dovessero seguire i dettami delle nuove leggi non c’è grande spazio di manovra.
L’assessore garantisce nuovi confronti
Ieri l’assessore Turano ha ricevuto il presidente dell’Anci Sicilia, Paolo Amenta proprio per un confronto sul piano regionale di dimensionamento scolastico. “Al presidente Amenta – ha detto Turano – ho assicurato un ulteriore momento di confronto con Anci Sicilia a conclusione delle nove riunioni delle Conferenze provinciali che si stanno incontrando in questi giorni proprio sul piano”. Per l’assessore regionale all’Istruzione, “si tratta di un cammino condiviso per arrivare a una razionalizzazione più che ad un dimensionamento della rete scolastica. Una condivisione che tiene conto delle necessità e delle diversità dei territori, ma che ha anche criteri di scelta chiari, come quello di tutelare i comuni più piccoli e isolati”.
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