Dirigenti pronti a chiudere le scuole, arriva la protesta: non è più possibile essere condannati per colpa dello Stato inadempiente

Dopo il rinvio a giudizio del preside di Marsala, il cui processo prenderà il via il prossimo mese, Udir denuncia come dovrebbero essere gli stessi uffici preposti alla certificazione dell’agibilità dell’edificio scolastico ad autodenunciare l’amministrazione locale e centrale.

Certamente, una delle colpe ascrivibile al dirigente, potrebbe essere quella di non aver chiuso la scuola e impedito agli studenti l’esercizio del diritto allo studio.

A questo punto, però, o lo Stato interviene – anche cambiando in toto la norma vigente sulla sicurezza degli istituti – oppure il sindacato chiederà a tutti i dirigenti scolastici italiani di segnalare la mancata messa in sicurezza delle nostre scuole, con un breve termine e di disporne la chiusura. Tocca ora al Governo trovare fondi e strumenti per rientrare nella legalità. Basta accanirsi contro i dirigenti.

Anche di questo si parlerà a Catania il prossimo 14 marzo, nel corso del convegno di formazione per dirigenti scolastici ‘Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni’, promosso da Udir, dove sarà presente Natale Saccone, ingegnere ed esperto di sicurezza. Scarica la locandina e invia la scheda di partecipazione.

Marcello Pacifico (Confedir): sulla sicurezza delle scuole deve senza dubbio intervenire lo Stato, rivalutando la definizione di DL-DS di cui all’art. 2, confermando le responsabilità didattiche, vero obbligo di cui è preposto e trasferire alle amministrazioni la competenza sull’utilizzo del manufatto destinato a scuola.

Serve una consapevole sinergia tra tutti gli ‘attori’ che devono interagire, attraverso precisi vincoli legislativi, potendo così salvaguardare non solo i dirigenti scolastici, ma tutti, a iniziare dagli alunni

. E non lasciare il preside ad adempiere in piena solitudine quello che non spetta, mentre dirige fino a 20 plessi e 4mila alunni.