“Siamo stanchi di essere accusati di avere erogato fondi a soggetti deceduti. Restiamo ancora una volta stupiti per il modo in cui vengono riversate sui comuni responsabilità inesistenti”.
Lo dicono in una nota congiunta gli 11 sindaci del distretto socio sanitario 36 del palermitano: Rosalia Stadarelli, Pietro Barbaccia, Antonino Tutone, Antonio Rini, Salvatore Giardina, Francesco Agnello, Vito Catalano, Marco Albiano, Ciro Coniglio, Mastropaolo Epifanio, Giorgio Di Nuovo.
“Nel febbraio 2016 (Prot.3246), l’assessorato regionale alla Famiglia – spiegano i sindaci – diramava una nota a tutti i distretti socio sanitari dell’Isola, in merito agli avvisi che questi dovevano pubblicare, definendo in maniera oggettiva i criteri e l’elenco delle patologie che danno diritto all’accesso ai servizi.
Il distretto di Misilmeri (11 comuni) ha pubblicato l’avviso e acquisito le istanze e la documentazione a supporto. L’accertamento delle condizioni di dipendenza vitale e del grado di non autosufficienza del disabile è di competenza dell’Unità di valutazione multidimensionale del Distretto sanitario di Misilmeri, integrata dalla figura dell’assistente sociale di ogni singolo comune.
Dopo l’erogazione dei fondi regionali, quali segue la presa in carico del paziente e la sottoscrizione del progetto assistenziale personalizzato da condividere con il familiare dell’utente, per attivare servizi socioassistenziali a domicilio, pertanto, non condivisibile con i deceduti”.
“I fondi – osservano i sindaci – non sono stati, a tutt’oggi, trasferiti al Distretto sociosanitario 36, al contrario di quanto erroneamente affermato dal presidente della Regione Rosario Crocetta. Pertanto, la valutazione multidimensionale con formulazione del piano assistenziale individuale, non è stata ancora effettuata, e dovrà essere effettuata dopo l’assegnazione dei fondi.
Fino ad oggi questo Distretto non ha mai erogato fondi e servizi a soggetti deceduti o non aventi diritto, attenendosi sempre alle modalità disposte dall’assessorato alla Famiglia della Regione siciliana”.
“Consegneremo agli organi competenti – conclude la nota – la documentazione in nostro possesso e annunciamo fin d’ora azioni legali nei confronti di chi, ancora una volta, vuole provare a ledere l’immagine del nostro territorio”.
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