sulla mobilitazione interviene anche il presidente dell'anci sicilia orlando

Disabili siciliani in presidio al Mef: “Servono più risorse per vivere dignitosamente”

In protesta perché “ci rifiutiamo di vivere in un Paese non all’altezza delle leggi che ha creato. Ci rifiutiamo di vivere in un Paese che non applica la legge e che usa la disabilità come una mucca da voti”.

Lo dicono i disabili siciliani riuniti nel comitato Siamo Handicappati No Cretini, che insieme all’Associazione Comitato 16 novembre, da oggi saranno in presidio di protesta permanente a Roma, davanti al ministero dell’Economia e delle Finanze.

A spiegare i motivi della mobilitazione è Giovanni Cupidi, statistico tetraplegico del quale BlogSicilia ha seguito le battaglie per i diritti dei disabili nonché vice presidente del comitato Siamo Handicappati No Cretini.

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“E’ trascorso abbastanza tempo- spiega a BlogSicilia – dall’insediamento di questo Governo. Noi come associazioni da subito ci siamo mossi in maniera determinata e propositiva per esporre una serie di esigenze e soluzioni a chi si professa come ‘governo del cambiamento’. Nei mesi scorsi abbiamo incontrato il sottosegretario alla Disabilità, Vincenzo Zoccano. In tutti questi mesi, nonostante i nostri comunicati e appelli, e la consegna da parte nostra di un memorandum con le richieste dei disabili siciliani, nulla è accaduto, soprattutto all’interno della Finanziaria così travagliata in cui sulla disabilità non è stato messo nulla di più rispetto al passato”.

“Alle porte di una nuova Finanziaria – puntualizza Cupidi – ci troviamo allo stesso punto di un anno fa nonostante gli appelli.
Allora abbiamo sentito di unirci agli sforzi del Comitato 16 novembre con un presidio, perché è lì a Roma che si decide la destinazione delle risorse. Ci siamo uniti per ormai chiedere con forza al Governo di inserire urgentemente misure che vadano a favore della disabilità e della non autosufficienza.

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Secondo quanto riferisce Cupidi, il tavolo sulla non autosufficienza non viene convocato da mesi, motivo per il quale i disabili siciliani ne chiedono la riapertura immediata.

“Noi pensiamo – spiega ancora Cupidi – che il governo siciliano non riesca a mettere più risorse di quanto abbia già fatto, e quindi avere più risorse che arrivano da Roma può anche aiutarci a cercare di rimodulare meglio le risorse regionali per andare incontro alle persone con disabilità, soprattutto grave, ormai abbandonate a se stesse. Di loro parliamo da anni, nulla è stato fatto”.

Sulla mobilitazione interviene anche Leoluca Orlando, presidente dell’Anci Sicilia nonché sindaco di Palermo: “I comuni sono sempre più lasciati soli – dice – per garantire i diritti delle persone con disabilità. E nella loro solitudine i Comuni fanno il possibile, che non è certamente sufficiente.”

Per il sindaco “servono regole chiare, risorse e linee guida da applicare perché i progetti personalizzati e l’applicazione della legge 328 sia realtà per tutti. Occorre che lo Stato e la Regione diano adeguate risorse umane ed economiche per il funzionamento di tutti i servizi e strutture, a partire dalle Unità valutative multidimensionali e i Punti unici di accesso.
Occorre soprattutto una riforma complessiva del sistema, che metta al centro la persona, i cui diritti fondamentali non possono essere soggetti e secondi ad alcun taglio indiscriminato della spesa”.

Più risorse e la possibilità di vivere dignitosamente. Questo chiedono i disabili siciliani senza adeguate misure assistenziali.

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