Stipati in treno come in un carro bestiame. Chi in piedi, chi seduto sui gradini, nonostante si tratti di pendolari che su quel treno salgono ogni giorno per andare a lavorare, e sono pertanto abbonati che da Trenitalia si aspetterebbero un trattamento diverso.

A denunciare quanto accaduto stamane sul treno regionale 3884 “che parte da Agrigento alle 4.45” e collega la città dei Templi a Palermo, è Giuseppe Gueli, tra le centinaia di pendolari che percorrono ogni giorno quella tratta.

Gueli racconta, che data l’alta affluenza di viaggiatori, in genere al mattino presto, da Agrigento, partono due treni, ma oggi non è stato così. A disposizione dei viaggiatori c’era solo un minuetto ed arrivare a Palermo è stata un’odissea.

Il personale di Trenitalia è già da qualche giorno in stato di agitazione, e ci sono stati anche degli scioperi.
Con grande disagio per chi deve andare a lavorare.

“Non siamo abbonati per viaggiare così – dice ancora Gueli – e di cose ben più gravi per chi si sposta in treno ne accadono all’ordine del giorno. I bagni dei vagoni sono sporchi ed impraticabili, per non parlare dei ritardi che ci fanno arrivare tardi al lavoro. Non è più possibile andare avanti così. Nonostante le nostre lamentele ai capitreno, la situazione non cambia. Tutto questo non è giusto, noi vorremmo solo viaggiare in condizioni accettabili e arrivare in orario al nostro posto di lavoro”.

I pendolari che fanno uso di questo treno sono esasperati. Ma situazione analoghe accadono anche su altre tratte.
In un giorno di sciopero del personale di Trenitalia, secondo quanto racconta ancora Gueli, i lavoratori sarebbero stati costretti a rimanere a casa, nonostante per i pendolari, e nelle tratte di maggiore affluenza, dovrebbero essere garantiti i servizi minimi.

“Spesso non accade – rincara la dose Gueli – e ci chiediamo sempre se e quando arriveremo a destinazione e come. A Bagheria, ad esempio, il treno si riempie totalmente, e spesso è impossibile anche trovare un posto in piedi”.