Non c’è pace per la Baia di San Cataldo, uno scorcio di costa palermitana dove insiste la foce del fiume Nocella, tra Terrasini e Trappeto. Il tratto di mare da anni è oggetto di misteriosi sversamenti neri. Tanto che la foce del Nocella è nota all’Arpa, al Ministero e a Legambiente, poiché considerata come uno dei tratti di mare più inquinati della Sicilia. E per queste ragioni vige il divieto di balneazione.
Nel report annuale “Goletta verde” di Legambiente è inserito tra le foci più inquinate. E perfino le forze dell’ordine – nell’ultima inchiesta sulla Depurazione che ha portato al commissariamento dell’Amap – hanno effettuato campionamenti in questo punto.
Ogni anno, quando ci sono giornate di pioggia e in concomitanza con il rituale tradizionale della raccolta delle olive, il fiume Nocella e il torrente Puddastri si tingono di nero e le acque finiscono in mare, uccidendo i pesci del Tirreno. Numerose le denunce di cittadini e ambientalisti. Soprattutto l’associazione “San Cataldo, baia della legalità”, che da anni documenta con foto e video gli strani sversamenti in mare.
Già nel 2018 fu documentato in un video un disastro ambientale, con migliaia di litri di acque inquinate e nere, scaricate in mare, tramite il Nocella e i suoi torrenti, attraversando 8 comuni: Terrasini, Trappeto, Partinico, Borgetto, Montelepre, Giardinello, Monreale e Carini. Nel video del 2018 si vedono i pesci morire mentre colpiti dall’onda nera sono impossibilitati a respirare.
Nonostante le denunce la situazione ancora stenta a cambiare.