“Sospendere il decreto Payback”, lo chiede al presidente della regione Renato Schifani il deputato di Forza Italia Nicola D’Agostino. La richiesta è stata inoltrata anche all’assessore alla Salute Giovanna Volo. Si tratta del decreto che individua la quota payback, a carico delle aziende fornitrici di dispositivi medici. Il meccanismo, regolato da una norma nazionale prevede che, in caso di superamento del tetto della spesa prevista da regolari gare, gli ordinativi eccedenti, seppur richiesti dagli ospedali, creano un surplus economici che deve essere ripianato anche dalle aziende private fornitrici.
Per la Sicilia si tratta di un centinaio di milioni
“La norma era stata ‘dimenticata’, adesso lo Stato si sveglia e procede al recupero per gli anni che vanno dal 2015 al 2018. Si tratta – dice il deputato regionale Nicola D’Agostino – di miliardi di euro in tutta Italia, e qualche centinaio di milioni in Sicilia, che dovrebbero versare produttori e commercianti che hanno regolarmente vinto gare d’appalto“.
Una norma nazionale che danneggia le imprese
“Pur riconoscendo che si tratta della inevitabile applicazione di una norma nazionale – dichiara ancora D’Agostino – appare irragionevole in primo luogo la norma medesima, ma anche aver deciso di applicarla in maniera così rigida e perentoria, e con tanto ritardo sugli anni fiscali. Parliamo di aziende che dal 2015 al 2018 hanno realizzato forniture, e pagato le tasse e alle quali stiamo chiedendo di restituire fino al 50 per cento degli ordinativi eccedenti le gare d’appalto. Inoltre – aggiunge D’Agostino – sarebbe stato più giusto attendere i ricorsi amministrativi e quelli per incostituzionalità”.
Aziende in crisi
Dispositivi salvavita, strumenti per dialisi, valvole cardiache, protesi e ferri chirurgici: sono solo alcuni dei dispositivi medici che sarebbero mancati negli ospedali se queste aziende non avessero rispettato l’ordine di consegna. “Molte aziende – rimarca il deputato azzurro – non riusciranno a pagare queste penali, andranno in crisi e già oggi rischiamo di avere problemi nelle strutture sanitarie. La Regione Sardegnha già provveduto alla sospensione del proprio decreto per via dei tanti ricorsi già presentati, come pare stia facendo anche la Puglia. Mi auguro vivamente che lo stesso possa fare la Regione Sicilia anche alla luce degli ultimi emendamenti presentati alla legge di bilancio dello Stato che chiedono la sospensione/abrogazione del payback”.
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