Sono tantissimi i messaggi lasciati sulla bacheca Facebook di Manfredi Sala, il giovane morto nella tragedia di Villagrazia in pizzo dell’Orecchiuta e che riceverà l’ultimo abbraccio nel corso dei funerali che si terranno oggi.

“Io ancora non posso crederci. – scrive un amico – Non può essere… Tutte le cose condivise.. Quel primo banco condiviso.. I pizzini che facevamo insieme.. Parlavamo della qualunque.. Mi confidavo sempre con te perché sapevo che potevi darmi solo buoni consigli… Tu che avevi uno stile di vita opposto al mio e mi dicevi di cambiare.. non ci sono parole.. Eri felice della tua vita e non ti lamentavi mai.. Avevi progettato la tua vita in modo da essere felice con la tua ragazza e mantenerti sempre in forma perché quello era il tuo obiettivo.. Mi mancherai un casino.. le tue minchiate, le tue domande, il tuo modo di essere.. non ti fregava niente del giudizio altrui basta che stavi bene con te stesso… Rip Manfrè… Ci vediamo dall’altra parte”.

E un altro amico. “Per certe cose non c’è mai un giusto inizio, non mi sarei mai immaginato di dovermi trovare qua a scrivere certe parole, non a te. E mentre scrivo mi tremano le mani, e quindi faccio lunghe pause fra un pianto ed un altro. Come hai potuto andartene così, tu eri un ragazzo magnifico, ma davvero, non come si dice di tutti quelli che se ne vanno, tu eri felice della tua vita, la amavi me lo dicevi sempre, già avevi progettato tutto il tuo futuro. La scuola era più leggera sapendo che c’eri tu. Prendere in giro i professori, i compagni, farci i flash, andare a mangiare alla Crai, studiare per i debiti. Giuro non ci riesco a credere, spero ancora che qualcuno mi dica che è uno scherzo. Riposa in pace amico mio”.

Domani ad Altofonte si svolgeranno i funerali alle 9.30 nella chiesa di San Giuseppe di Piano Maglio, poco fuori Altofonte. Oggi il piccolo centro ha reso omaggio alla famiglia molto conosciuta.

Manfredi Sala era un atleta molto promettente: un piccolo campioncino di salto con l’asta, faceva parte della federazione italiana di atletica leggera.

Sul corpo di Manfredi Sala non è stata effettuata l’autopsia, come si era pensato in un primo momento, ma un’ispezione del corpo, compiuta dal medico legale direttamente sul luogo della tragedia. Una volta recuperato, dopo molte ore dall’accaduto, il corpo è stato restituito alla famiglia.

Manfredi abitava in contrada Blandino, alle porte di Altofonte, vicino lo scorrimento veloce, insieme alla sua famiglia, con il padre Nicola, un apprezzato commerciante del posto, e la madre Elisabetta e il fratello più piccolo.

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