Un flashmob delle studentesse del liceo Classico Umberto I dentro la scuola in solidarietà alle donne iraniane in protesta. Le studentesse si sono riunite nell’atrio, coperte da un foulard nero, che hanno poi tolto per mostrare supporto alla battaglia delle donne dell’Iran contro l’obbligo governativo di portare il velo.

La protesta in ricordo di Jîna Mahsa Amini

In Iran infatti l’uso dell’Hijab è obbligatorio per legge. Il 16 settembre, a Teheran, una donna di origini curde, Jîna Mahsa Amini, è stata uccisa brutalmente dalla polizia morale della Repubblica Islamica dell’Iran, perché non portava il velo come indicato dagli standard del governo. “Mahsa è stata arrestata, picchiata, torturata. Nell’autopsia è stato dichiarato ovviamente che la sua morte è avvenuta per cause naturali, ma sappiamo bene che è la solita scusa per provare a coprire le violenze della polizia” – legge al megafono Nicoletta Sanfratello del Collettivo Umberto Autonomo.

La solidarietà alle donne in lotta in Iran

Il femminicidio di Masha ha provocato la rabbia delle donne iraniane: sono scoppiate proteste che si sono diffuse a partire dalle zone curde dell’Iran in tutto il paese e in tutto il mondo. Sotto lo slogan curdo “Jin, Jiyan, Azadî” – “donna, vita, libertà” le donne iraniane stanno inondando le strade delle loro città con tutta la loro rabbia, contro un governo che da decenni limita i diritti delle donne e di tutti. “Nelle strade, nelle scuole, nelle università le donne protestano togliendosi il velo sfidando l’imposizione e le violenze del regime religioso. Tutto fa presagire che la forza e la rabbia sociale che si sta esprimendo possa portare a un reale cambiamento nel paese, soprattutto per le donne. Come studentesse dell’Umberto I, crediamo sia importante dimostrare massima solidarietà alle donne in lotta in Iran. Per noi, la battaglia per l’emancipazione delle donne, in questo caso contro l’imposizione del velo, rappresenta una lotta che mette in discussione un intero modello di gestione della società, che si basa su sfruttamento, prevaricazione e controllo” – continua Nicoletta.

Rispondiamo all’appello delle donne iraniane

Tanti sono stati i momenti di piazza in Europa nelle ultime settimane, in cui le donne hanno tagliato i propri capelli o indossato e tolto simbolicamente il velo in solidarietà alle donne iraniane. Un appello generale a cui hanno risposto anche le studentesse dell’Umberto I. “Crediamo che soltanto lottando le donne, in tutto il mondo, possano liberarsi. La forza che stanno esprimendo le donne in Iran ribalta ogni stereotipo sessista e patriarcale fatto di vittimismo e compassione. Oggi per esprimere la nostra solidarietà e complicità abbiamo deciso di rispondere all’appello lanciato dalle donne iraniane e toglierci anche noi il velo insieme a loro. A ognuna la sua battaglia a tutte la lotta e la vittoria!” – conclude Giulia Ferrera del Collettivo Umberto Autonomo.