“Sono tornato in Sicilia dopo 100 giorni e la situazione è rimasta immutata, anzi è peggiorata. Manca l’assessore regionale ai Rifiuti e in certe zone di Palermo non c’è acqua. Che questa Giunta di centrodestra faccia da monito: votarli significa far piombare il Paese nel caos”.

Lo ha detto il candidato premier grillino Luigi Di Maio. “Salvini si è già sfilato”, ha aggiunto. “Noi siamo diversi – ha continuato. Sono stati pubblicati ora i dati delle Parlamentarie. Il Movimento non è una navicella che porta tutti in Parlamento. Le nostre liste sono piene di persone più che competenti, quelle degli altri di personaggi improbabili”.

Il candidato premier pentastellato durante la giornata ha lanciato stoccate a tutti. “Quando il premier parla di disoccupazione che cala, parla invece di espatriati, emigranti e inattivi. E quando dice che i posti di lavoro parla di contratti, ma non delle ore in più. Il 33% dei contratti internali durano un giorno e per l’Inps contano come se fosse una settima. La verità che abbiamo perso un miliardo di ore rispetto alla pre crisi. E tutto questo per Job act, leggi Poletti e Treu. E il paradosso è che lo ha fatto chi si dice di sinistra”.

“Siamo la prima forza politica del Paese. In questo momento né il Pd con Leu, né la Lega e Forza Italia hanno il 51%, quindi per fare il Governo dovranno venire a parlare con noi”.

Luigi Di Maio ritorna sul tema delle aleanze e lof a con una sottoglienza. Non inciuci o accordi ,ma convergenza sui programmi e dovranno essere quelli pentastellati ad essere in primo piano per poter parlare con i 5 stelle.  “Taglieremo gli sprechi di questo Paese e rilanceremo le politiche di sviluppo per il lavoro. Ma non lo diciamo a chiacchiere. Siamo gli unici che in questi anni hanno ridotto gli sprechi, riducendosi i vitalizi, tagliandoci gli stipendi e rinunciando ai doppi stipendi. Il Movimento 5 stelle – ha sottolineato Di Maio – è l’unica forza politica che ha fatto questo senza aspettare una legge. Credo che abbiamo la credibilità per dire questa cosa”.

“Noi abbiamo mantenuto le nostre promesse. Gli altri non hanno questa credibilità. I programmi elettorali sono importanti se chi ve li propone è credibile, altrimenti non perdete tempo, non leggeteli perché non valgono alcunché”.

“Berlusconi – ha aggiunto il candidato premier del M5s – la ‘flat tax’ l’ha proposta nel 1994 e non l’ha fatta, il ‘Contratto con gli italiani’ del 2001 non l’ha mai osservato. Renzi parla di politiche per la famiglia: ha avuto tre anni, poteva governare bene e invece ha governato per gli affari suoi e per la banca della Boschi”.

“Io non ho niente contro di loro – ha sottolineato Di Maio – l’unica cosa che non devono fare è finire di illudere gli italiani. E dobbiamo avere un poco di memoria per non dimenticare quello che hanno fatto questi signori negli ultimi 20 anni e perché tendiamo a fidarci di quello che ci stanno assicurando adesso. Mandateci al governo il 4 marzo, e dal giorno dopo cominceremo a realizzare quello che aspettiamo da 30 anni”.