Il governo ha giurato e lunedì e martedì affronterà la partita della fiducia rispettivamente davanti alla Camera ed al Senato. Una partita formalmente già vinta ma i numeri non sono ampi e dunque che va giocata con attenzione. Mentre si preparano le truppe per evitare sorprese nelle segrete stanze inizia il risiko dei sottosegretari nel quale la Sicilia avrà ancora un ruolo importante.

Così nonostante i tre ministri siculi, iniziano a girare nomi di varia natura ed entità. Fra i 5 stelle in pole position ci sono il messinese Francesco D’Uva capogruppo alla Camera ma anche il vice presidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri da sempre vicino a Di Maio e dato fino a due giorni fa fra i possibili ministri anche se non con altissime probabilità. Fra i deputati o ex deputati siciliani circola, poi, il nome di Giorgio Trizzino palermitano in parlamento ma anche quello di una donna catanese, Tiziana Drago.

E Catania sembra essere molto gettonata anche in casa Pd visto che fra i nomi dei sottosegretari papabili circola anche quello di Valeria Sudano, renziana di ferro come Luca Sammartino. Se la Sudano non dovesse essere nominata questo dipenderà solo dai conti che il partito farà a tavolino in occasione della fiducia. Nominare deputati e senatori in carica, infatti, potrebbe togliere voti in parlamento e la maggioranza è un po’ troppo risicata. Allora c’è chi fa il nome di Davide Faraone ma la strada che porta al ritorno al governo dell’ormai ex segretario del Pd di Sicilia non sembra essere percorribile così come, per i medesimi motivi già detti per Valeria Sudano, non dovrebbe toccare neanche a Carmelo Miceli il cui ruolo resta comunque importante in parlamento proprio nella tenuta di questa nuova maggioranza non solo al momento della fiducia ma anche e soprattutto quando toccherà all’analisi dei provvedimenti del governo giallorosso.

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