I cittadini dei comuni delle Madonie penalizzati dal sistema sanitario. E’ il grido d’allarme degli amministratori locali. Sono due i casi che approdano alla Camera dei deputati e all’Assemblea regionale siciliana . Il primo riguarda il punto nascite di Petralia Sottana, che è tra quelli destinati alla chiusura definitiva dopo che il 31 dicembre scorso il ministero della Sanità non ha concesso alla struttura la deroga ai parametri nazionali. Il secondo caso con cui deve fare i conti il comprensorio madonita è il mancato ripristino da parte del 118 regionale dell’ambulanza nella zona di Polizzi Generosa.
Magda Culotta, sindaco di Pollina e deputato nazionale del Pd, è la prima firmataria dell’interpellanza parlamentare urgente contro la chiusura del punto nascite di Petralia Sottana.
“Un provvedimento che ha gettato nello sconforto e nel panico l’intero territorio madonita – spiega la Culotta. – Tale deroga è stata invece concessa ai presidi ospedalieri collocati nei territori di Bronte e di Licata, subordinando la stessa al pedissequo rispetto delle prescrizioni contenute nel parere del comitato percorso nascita nazionale. Ma l’ospedale di Petralia ha da sempre rappresentato un punto strategico per tutte le Madonie e oggi lo diventa maggiormente date le condizioni di assoluta precarietà di tutto il sistema stradale principale e secondario. Dalle deroghe concesse agli altri nosocomi si evince, una disparità delle scelte operate dal Ministero. La deroga, infatti, secondo il protocollo metodologico elaborato dal comitato percorso nascita nazionale per la valutazione delle richieste di mantenere in attività i punti nascita con volumi inferiori ai 500 parti/annui, può essere concessa ai centri in condizioni orogeografiche difficili”.
Intanto il “Comitato pro ospedale”, costituito per protesta dai cittadini del compresnorio madonita contro la scelta del ministero, ha avviato una petizione che ha già raccolto oltre tremila firme.
Sarà invece discusso all’Ars il mancato rispistino dell’ambulanza del 118 nel comprensorio di Polizzi Generosa oggetto di un’interrogazione parlamentare del deputato regionale dell’Ncd, Pietro Alongi, vicepresidente della commissione Territorio e Ambiente all’Ars. Con l’interrogazione Alongi chiede all’assessore Gucciardi di “ritirare la nota che impedisce il ripristino della dislocazione dell’ambulanza 118 a Polizzi Generosa”.
“Il territorio delle Madonie continua a essere penalizzato – dice Pietro Alongi. – In particolare, per quanto riguarda il diritto alla salute. In questo caso – si tratta del mancato potenziamento con ripristino della dislocazione territoriale dell’ambulanza 118 per la zona di Polizzi Generosa, comunicato dall’assessorato regionale alla Salute, con nota del 4 gennaio scorso”.
“Malgrado le sacrosante rivendicazioni fatte presenti dal sindaco, Giuseppe Lo Verde – aggiunge il deputato regionale Ncd – il quale ha inviato missive ufficiali al presidente della Regione, all’assessorato alla Salute, al direttore del 118 Palermo-Trapani, al presidente Seus Palermo nonché alla Procura della Repubblica di Termini Imerese e Palermo e alla locale stazione dei Carabinieri, nelle quali il primo cittadino di Polizzi ha evidenziato gli inevitabili disservizi ricadenti sulla popolazione dell’areale, l’assessorato non si dichiara ancora intenzionato a fare un passo indietro nella vicenda”.
Le ambulanze più vicine sono a oltre 20 minuti di strada, a percorso libero e in assenza di intemperie, a questi si deve aggiungere il tempo necessario per compiere il percorso a ritroso. Le norme vigenti fissano proprio a 20 minuti quelli utilizzabili per coprire l’intero iter fino all’ospedale più vicino. “In una zona ad alta problematicità orogeografica e abitata da oltre 7000 anime – conclude Alongi – è irrazionale perseverare nel negare un servizio locale d’ambulanza di pronto soccorso. Così andando anche in dispregio dell’articolo 32 della Costituzione che garantisce ai malati, agli anziani, alle donne e ai bambini risposta interventuale immediata e idonea, nel rispetto della tutela del diritto alla salute”.
(Foto tratta dal profilo Facebook di Magda Culotta)
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