Se a Trapani è caos amministrativo per il ritiro di un candidato a sindaco al ballottaggio, a Termini si rischia un caos simile per la vicenda del candidato sindaco Giunta. Non si ferma, infatti, la polemica sulla candidabilità in base ad una vecchia sentenza. Dopo che il Movimento 5 stelle aveva lanciato l’attacco, era arrivata la risposta legale in base alla quale Giunta era perfettamente in regola sulla base della legge Severino.

Ma il M5S all’Ars non ci sta e conferma: Francesco Giunta è incandidabile ai sensi della Severino e presenta un parere dei propri legali.

“L’articolo 10 c. 1 lett. d) della legge Severino contiene una norma di chiusura, volta ad impedire l’esclusione dall’area della decadenza di comportamenti non specificamente previsti, con la conseguenza che la ineleggibilità e la decadenza operano con riferimento ad ogni condotta criminosa posta in essere con la violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione. Nel caso di specie, il signor Giunta è stato condannato, tra gli altri, per il reato di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in certificati o in autorizzazioni amministrative, ai sensi dell’art. 480 cp. Non è dubbio che nella previsione dell’art. 10 della legge Severino debbano rientrare i reati di falso ideologico commessi da un pubblico ufficiale. In casi analoghi a quello in questione, già più volte, la giurisprudenza ha sancito l’incandidabilità dei soggetti condannati per i reati di falso commessi da pubblico ufficiale”.

“La figura criminosa del falso commesso da pubblico ufficiale – proseguono i legali del M5S – anche senza la contestazione di aggravanti specifiche, presuppone già nel reato base la violazione dei doveri inerenti al pubblico servizio e, quindi, rientra tra i reati per i quali la legge Severino stabilisce l’incandidabilità”.

“Alla luce di tutto questo – affermano i deputati all’Ars del M5S – un’eventuale elezione di Giunta esporrebbe la città di Termini Imerese al pericolo di un nuovo commissariamento, cosa che sarebbe estremamente grave. Per evitare che ciò accada, abbiamo chiesto l’immediato intervento delle istituzioni preposte al controllo delle procedure elettorali”.

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