Anni di insulti, botte, umiliazioni: è drammatico il racconto di Mario e Vittorio Ferrera, interrogati dal gip di Palermo che dovrà decidere sulla convalida dei fermi disposti nei loro confronti dalla procura che li accusa di omicidio.

Insieme alla madre, Salvatrice Spataro, venerdì notte hanno assassinato con 33 coltellate il padre, Pietro Ferrera, ex militare riformato per problemi psichici.

Al termine di un interrogatorio drammatico, a cui ha preso parte il pm Gianluca De Leo, il giudice si è riservato sia sulla convalida del provvedimento che sulla richiesta di custodia cautelare in carcere fatta dalla procura.

I due ragazzi di 20 e 21 anni e la madre hanno confessato il delitto e raccontando il clima di terrore che si respirava in famiglia. “Ci picchiava – hanno detto – : una volta ha preso a ginocchiate nostro fratello minore che soffre di una grave malattia”.

Ferrera avrebbe minacciato più volte violenza nei confronti dei nonni dei ragazzi e delle famiglie delle loro fidanzate e questo li avrebbe convinti a non rivolgersi alle forze dell’ordine.

Fino a giovedì scorso quando erano andati da una poliziotta a cui avevano raccontato tutto in attesa di presentare una denuncia formale. Venerdì notte, dopo l’ennesima lite, la vittima avrebbe preteso un rapporto sessuale con la moglie che, stanca di subire, approfittando che l’uomo era disteso sul letto di spalle lo ha colpito al collo.

L’uomo ha reagito aggredendola e a quel punto i figli sentendo le urla della donna sono intervenuti per difenderla colpendo il padre con dei coltelli da macellaio. Uno nella colluttazione si è anche tagliato il tendine di un braccio. La madre ha chiamato il 118. Poi ha chiamato i figli più piccoli che si trovavano in casa dei nonni e ha detto che aveva ucciso il loro papà.

Il racconto dei figli è davvero drammatico.