La droga correva fra i quartieri a monte di Palermo e la provincia turistica della città. Una banda che controllava lo spaccio tra Monreale e il quartiere Boccadifalco di Palermo è stata sgominata all’alba.
L’operazione ‘Panaro’
I carabinieri della compagnia di Monreale hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 4 persone, 3 arrestati in custodia cautelare in carcere e 1 sottoposto ad obbligo di dimora e di presentazione alla pg, indagate, in concorso tra loro, per “produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti”.
Il provvedimento del gip di Palermo, su richiesta della procura, è stato emesso dopo un’indagine condotta dai militari tra l’agosto ed il dicembre 2020. Sono stati accertate numerose cessioni di droga anche ad acquirenti che provenivano da altre province anche dopo aver preso un appuntamento telefonico. La droga veniva portata a domicilio o ritirata in casa degli spacciatori.
Gli indagati nell’operazione antidroga
Gli arrestati nell’operazione antidroga dei carabinieri della compagnia di Monreale “Panaro” sono i palermitani Orazio Fiorentino, 40 anni, Palermo, Domenico Campagna, 31 anni, Palermo e Gabriele Leonardo, 20 anni, obbligo di dimora e presentazione alla Pg per Mirko Campagna, 35 anni.
Crack e cocaina
In casa lo stupefacente tra cui crack e cocaina veniva consegnato ai clienti attraverso un paniere che veniva calato giù dal balcone. Da qui in nome dell’operazione “panaro” che in siciliano significa appunto paniere. La droga veniva conservata grazie alla complicità di due delle mogli degli indagati anche loro indagate, ma che non sono state destinatarie di provvedimenti cautelari.
A casa anche i figli minorenni
Nelle loro abitazioni, c’erano anche i figli minorenni e sempre qui alcune stante erano utilizzate come laboratori per “cucinare” e “basare” la cocaina per la produzione del crack. Il giro d’affari stimato è di circa 100 mila euro l’anno. Soldi utilizzati per garantire il sostentamento dei familiari degli indagati nel corso dei loro periodi di detenzione, e per il pagamento delle spese legali.
Tutti gli indagati col reddito di cittadinanza
Durante il periodo delle indagini tutti i nuclei familiari degli indagati percepivano il reddito di cittadinanza. Nel corso dell’attività sono già state arrestate in flagranza di reato 4 persone, 7 assuntori sono stati segnalati alla locale prefettura, e sono state sequestrate circa 150 dosi di stupefacente.
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