Ancora un nulla di fatto a Sala d’Ercole dove non si riesce neanche a incardinare la legge di variazioni di bilancio necessaria per stabilire l’uso dei fondi regionali da qui a fine anno a partire dalle esigenze dei comuni che rischiano il default.

Una norma che deve distribuire le risorse che sono arrivate dallo Stato e rimettere a posto tutti i disastri del bilancio fatto senza sufficienti provviste economiche. Ma, complice la campagna referendaria, la norma ha visto numerosi stop per assenza della maggioranza, prima in commissione e poi, soprattutto, in aula.

In questo clima l’opposizione da battaglia sul contenuto della norma. Una legge senza la quale non si può chiudere il 2016 e dunque avviare la trattazione del bilancio di previsione 2017 la cui analisi slitta sempre di più, inesorabilmente, verso l’ennesimo esercizio provvisorio.

“Abbiamo posto la questione pregiudiziale sull’assestamento di Bilancio, chiedendo il ritorno del testo in
commissione – dicono i deputati forzisti Falcone e Milazzo -nel tentativo di punire l’arroganza di questa maggioranza, che durante la fase di costruzione del provvedimento, sia in giunta che in commissione, ha pensato solo a marchette e marchettine, utilizzando come scudo la grave condizione dei comuni. Con il testo in mano ci siamo infatti accorti che a tutto si è pensato tranne che ai veri problemi degli enti locali, al sostegno delle fasce deboli. Di qui la decisione di impedire a una maggioranza tracotante di compiere l’ennesimo scempio, chiedendo di rimodulare il testo, trasferendo i 40 milioni destinati ai debiti fuori bilancio agli enti locali”.

Di fatto ieri sera, al culmine della seconda seduta della giornata, il presidente di turno Venturino, viste le assenze è stato costretto a chiudere la seduta e a rimandare i lavori a lunedì. “Così facendo – denunciano i due deputati – non
ha incardinato il testo, causando ulteriori ritardi alla trattazione di una legge che dovrebbe servire ai siciliani e che
la maggioranza utilizza a proprio uso e consumo”.

La battaglia è in corso da giorni. Due giorni prima sempre Falcone aveva denunciato i ritardi nella predisposizione della manovra raccontando come “dall’assessorato regionale all’Economia,  non forniscono ancora il testo completo di tabelle dell’assestamento di bilancio varato ieri notte, di ben 55 articoli, impedendo di fatto ai deputati di potere formulare gli emendamenti. Ci troviamo di fronte ad una norma che è il prodotto più spudorato di un vergognoso clientelismo, della distribuzione a pioggia di risorse e del massacro dei comuni. In Aula Forza Italia farà sentire tutta la sua voce e non farà il benchè minimo sconto”.

Fin da subito gli attacchi alla manovra era apparsi aspri “Anche questo assestamento si contraddistingue purtroppo per una serie di norme mancia, con le quali si cercherà di accontentare alcuni recalcitranti deputati di maggioranza – aveva detto sempre Falcone –. Si tratta di diverse norme della ex tabella H, che sottraggono tra l’altro risorse all’IRSAP, che oggi versa in condizioni gravissime, e alla dispersione scolastica. Ancora una volta questa maggioranza si distingue in senso negativo, ma quel che è certo è che in Aula Forza Italia darà battaglia”.

una posizione che trovava d’accordo Forza Italia e grillini “Una vera e propria legge manciugghia che alimenta interessi particolari e lascia indietro i veri problemi della Sicilia. Abbiamo assistito ad una vera e propria spartizione in Commissione bilancio. L’ennesima che ha contraddistinto questi anni di Governo regionale a trazione PD e stampelle varie”. la avevano definita i deputati M5S all’Ars al termine della sessione della commissione Bilancio nella quale era stato approvato l’assestamento di bilancio. “Fuori il popolo chiede pane e loro – dicevano – rispondono con le mance per gli amici. In questo modo si spartiscono soldi pubblici tra enti ed associazioni e ci si dimentica di finanziare le imprese, l’agricoltura ed in generale ci si dimentica dei bisogni reali dei cittadini. Si perde insomma l’occasione di favorire le condizioni per creare sviluppo economico e quindi lavoro”.

L’unico fatto certo, al momento, che si consideri la legge adeguata o ‘marchettara’ è che non c’è una norma incardinata sulla quale discutere e i conti siciliani restano al palo visto che novembre volge al termine, la prossima settimana appare ardua giungere ad una approvazione e l’analisi di variazioni o assestamento a dicembre sanciscono il rinvio dell bilancio 2017.

Le conseguenze di questo atteggiamento rischiano di essere molto gravi sul piano sociale visto che in assenza di una legge di stabilità regionale da gennaio molti precari degli enti locali rischiano di non vedere rinnovati i contratti e perdersi per strada nel percorso di stabilizzazione, le finanze siciliane di bloccarsi e con esse la già precaria economia dell’isola