Il primo componente della banda ad essere individuato è stato Vincenzo Oliva, residente allo Zen e proprietario del furgone bianco con il quale la banda metteva a segno i colpi.

I carabinieri della compagnia di San Lorenzo sono riusciti a risalire ad Oliva grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza della città.

“Poco dopo la  rapina compita in piazza Marina il 26 settembre dello scorso anno, i militari hanno visionato tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza sparsi in città – dice Andrea Senes comandante della Compagnia di San Lorenzo – Grazie a quelle riprese siamo riusciti a ritrovare il furgone. Poi grazie ad indagini tradizionali, fatte di pedinamenti e osservazione siamo riusciti a ricostruire l’intero commando e fare fallire alcune rapine”.

A capo della banda c’erano Cesare Unniemi e Alessandro Cannizzaro. Il primo a finire in carcere è stato Fabio Alvaro Algeri bloccato poco dopo il colpo del 28 dicembre a Misilmeri.

La banda prima dei colpi organizzava dei briefing in alcuni bar tra Brancaccio e Altarello di Baida. Era nel corso di quegli incontri che venivano decisi i compiti e i tempi dell’azione.

Tutto era pianificato. In alcuni casi i furgoni venivano seguiti sin da quando uscivano dal centro distribuzione tabacchi. Ogni carico era di circa 100 mila euro. Sigarette che una volta rubati venivano rivenduti a tabaccai compiacenti.

“Questa è una seconda fare dell’indagine ancora in corso – aggiunge il comandante Senes – Ogni tabaccaio ha un guadagno del 10% lordo su ogni pacchetto nel circuito lecito. Rivedere i tabacchi rubati garantiva per i tabaccai infedeli guadagni notevoli”.

“Dopo i recenti blitz di mafia, anche l’operazione di oggi conferma l’importanza di un costante controllo del territorio da parte delle Forze dell’Ordine, accuratamente pianificato e coordinato in Prefettura. Anche in questa circostanza, la capillare presenza delle Stazioni Carabinieri, i servizi di pattuglia e osservazione e i riscontri info-investigativi hanno reso possibile l’individuazione di 13 soggetti ritenuti a vario titolo responsabili di associazione per delinquere, rapina, sequestro di persona, furto, minacce e ricettazione”.

Ha detto Antonio Di Stasio comandante provinciale dei carabinieri di Palermo.

“Viene così azzerato un vero e proprio commando, dotato di una struttura solida e articolata, che – dedito alla commissione di rapine ai danni di autotrasportatori di tabacchi – operava da tempo in città ripartendosi ruoli e competenze (pianificazione dei colpi, furto di mezzi idonei anche agli sbarramenti stradali, immobilizzazione e sequestro delle vittime, sottrazione e successiva ricettazione della merce) – aggiunge Di Stasio – In particolare, sono state documentate 9 rapine (7 tentate e 2 consumate) che, se portate tutte a segno, avrebbero fruttato alle casse dei malviventi un ingente guadagno”.

“Ancora una volta – conclude il comandante – la sinergica collaborazione tra la Magistratura (cui rinnovo il mio grazie per l’impegno e lo sforzo profusi) e i Carabinieri (ai quali rivolgo il mio apprezzamento per la dedizione e il coraggio dimostrati) ha dato i suoi frutti a beneficio della cittadinanza (che invito a continuare in questo comune e difficile, ma doveroso, percorso di affermazione della legalità in questa meravigliosa città, oramai capitale della cultura)”.