Sono 4 milioni 661 mila 123 i siciliani che sono chiamati domani, domenica 5 novembre, alle urne per eleggere il nuovo presidente della Regione e la nuova Assemblea regionale siciliana non più a 90 ma a 70 deputati.

Si voterà in una sola giornata, quella di domenica 5 novembre. I seggi apriranno domani mattina alle 8 per chiudere alle ore 22. Lo spoglio, contrariamente a quanto avviene in qualsiasi altra elezione, non avverrà subito dopo la chiusura dei seggi. Le urne verranno sigillate così come gli stessi seggi per essere riaperti alle 8 di lunedì 6 quando inizieranno le operazioni di spoglio.

Il corpo elettorale è perfino diminuito rispetto al 2012 ultima elezione regionale, quella che sancì l’elezione di Rosario Crocetta. Gli aventi diritto al voto quest’anno sono quasi 20  mila in meno.

Nel 2012 votò il 66,68% degli aventi diritti al voto e Crocetta fu eletto con il 30,5% pari a soli 617.073 voti. In pratica per la prima volta un Presidente della Regione fu dichiarato eletto con circa un quarto del suffragio generale dei siciliani.

Staccò, comunque, Nello Musumeci che ottenne 521.022 voti pari al 25,7% e Giancarlo Cancelleri che si fermò 368.006 voti pari al 18,20%. Entrambi adesso ci riprovano con aspettative ben diverse.

A sfidare i due candidati che tornano a provarci ci sono l’esponente del centrosinistra Fabrizio Micari, quello della sinistra Claudio Fava che nel 2012 non riuscì a candidarsi per questioni burocratiche (gli mancava la residenza in Sicilia prescritta dalla legge regionale) e il candidato indipendentista Roberto La Rosa.

Altra differenza rispetto al passato sono i listini regionali. Ogni candidato presidente, se eletto, porta con se sei deputati che costituiscono il premio di maggioranza indicati nel listino regionale. Viene letto, senza portare con se il listino, anche il primo dai candidati presidente sconfitti, quello che ha ottenuto la migliore performance, insomma il miglior secondo.

Sul fronte della composizione dell’Assemblea 8 sono gli eletti fra listino e presidente sconfitto mentre 62 saranno scelti attraverso i voti alle liste provinciali. C’è uno sbarramento al 5% dunque non saranno considerati a questo scopo i voti delle liste che non hanno superato questo limite minimo di consenso.

In sintesi la nuova Ars vedrà sedici deputati eletti nel Palermitano (contro i 20 che attualmente siedono in Aula), 13 nel Catanese (contro gli attuali 17), otto nel Messinese (erano 11), sei nel collegio di Agrigento (contro i sette di oggi), cinque nel Siracusano ed in provincia di Trapani (erano rispettivamente sei e sette), quattro nell’area ragusana (contro i cinque dell’attuale legislatura), tre nel Nisseno e due ad Enna (rispettivamente quattro e tre attuali).

In questa analisi, sviluppata dall’ufficio elettorale della Regione, sono quattro fra i 62, i seggi che dovranno essere assegnati con i migliori resti e che vengono individuati nei collegi di Agrigento, Palermo, Ragusa e Siracusa. In pratica si elegge un rappresentante all’Ars ogni 80692 residente censiti.

In tema di affluenza si teme un risultato ancora peggiore rispetto a 5 anni fa considerato che, fra l’altro, oltre un quarto dei siciliani sembra non siano neanche informati della chiamata alle urne

LEGGI QUI I LISTINI DI TUTTI I CANDIDATI PRESIDENTE

Leggi qui di seguito tutti i candidati di tutte le liste

Liste Pd

Liste Ap-Centristi

Lista Pdr-Sicilia Futura

Lista Micari (ricusata a Messina)

Liste Udc

Lista Forza Italia

Lista Diventerà Bellissima

Lista FdI – NcS

Lista Autonomisti e popolari

Lista Movimento 5 Stelle

Lista Cento Passi

Lista Siciliani Liberi con Roberto La Rosa