Palermo perde una grande donna. E’ morta Rita Borsellino. Si è spenta a 73 anni Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo. Figlia di farmacisti (anche lei era farmacista), era sposata dal 1969 e aveva tre figli. Dopo l’uccisione del fratello era diventata testimone della lotta alle criminalità organizzate. “Con grande dolore rendiamo noto che Rita Borsellino, presidente di questa associazione, è tornata alla casa del Padre – hanno annunciato nel pomeriggio i componenti del Centro studi Paolo Borsellino -. Abbracciano i figli e le nipoti”.
Era la più piccola di quattro fratelli, particolarmente legata a Paolo, se lo vide strappare dalla brutalità della mafia in via D’Amelio. Proprio lo scorso febbraio era morto il marito, Renato Fiore.
Nel 1995 Rita Borsellino era diventata vicepresidente di Libera, associazione anti-mafia fondata da don Luigi Ciotti, di cui era stata nominata presidente onoraria nel 2005. Carica che aveva ricoperto fino a quando, nell’inverno dello stesso anno, si era candidata senza successo alla presidenza della Regione siciliana. Nel marzo del 2012 si era candidata anche a sindaco di Palermo, perdendo sul filo di lana le elezioni primarie del centrosinistra (in quell’occasione si impose il giovane Ferrandelli). Rita Borsellino era appoggiata da una parte del Partito Democratico, da Sinistra Ecologia Libertà, dalla Federazione della Sinistra, dai Verdi e dall’Italia dei Valori.
Ma la sua vita era rimasta segnata da quella bomba esplosa in via D’Amelio. Una volta parlando del maledetto 19 luglio 1992 disse: “Sul viso di mio fratello Paolo c’era ancora il sorriso. Quel sorriso per me è stata la chiave che mi ha spinto a far diventare la testimonianza per la legalità l’attività più importante della mia vita”.
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