Scompare uno dei protagonisti della scena artistica della Sicilia. E’ morto a Roma, dove viveva da tempo, Bruno Caruso. Aveva 91 anni. Amico di Renato Guttuso e Leonardo Sciascia, è stato l’interprete di una linea artistica caratterizzata da una complessa vena creativa e fortemente influenzata dall’impegno civile. Nei suoi dipinti e nei suoi disegni ha raccontato le inquietudini, i mali antichi della Sicilia, le lotte sociali. Caruso evitava comunque di dare alla sua produzione una precisa connotazione artistica. “La mia opera – diceva – non è assimilabile ad alcuno stile canonico”.
Intenso il suo rapporto con il giornalismo che lo ha talvolta trascinato nel fuoco delle polemiche. Accadde per un disegno, “Evviva la Sicilia”, pubblicato dal giornale L’Ora dopo l’uccisione nel 1971 del procuratore Pietro Scaglione. Il disegno affiancava alla figura del boss Luciano Liggio cinque personaggi della vita pubblica siciliana tra cui Vito Ciancimino e Scaglione. Il disegno provocò alcune querele dalle quali scaturì un processo celebrato a Genova e concluso con lievi condanne per Caruso e per il direttore del giornale. Nella sua attenzione verso i temi civili e politici Caruso aveva affrontato anche questioni globali come la guerra, i manicomi, la natura.
Interessato al mondo dell’editoria, del giornalismo e della fotografia, ha collaborato con diverse testate italiane fino a fondare lui stesso la rivista “Sicilia” nel 1953. Dagli anni Sessanta risiedeva a Roma dove oggi è morto.
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