Arrestato dai carabinieri su ordine del Gip di Catania nell’ambito dell’inchiesta ‘Aquila’ della Procura distrettuale etnea per voto di scambio elettorale politico-mafioso, Raffaele Nicotra, ex deputato all’Assemblea regionale siciliana, è un politico di lungo corso. Alle spalle ha ben quattro legislature, vent’anni trascorsi nelle stanze di Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento siciliano. La sua prima volta fu nel 2001, quando conquistò lo scranno di deputato candidandosi con la lista del Nuovo Psi, ottenendo 5.820 preferenze nel suo collegio, quello di Catania.

Originario di Aci Catena (Ct) e laureato all’Accademia delle Belle arti, Nicotra ha sempre mantenuto un profilo basso: pochi atti legislativi, atteggiamento sobrio in aula, sempre un passo indietro rispetto ad altri suoi colleghi. Come molti politici, ha abbracciato diversi partiti, passando dal centrodestra al centrosinistra. Non appena entro nel Palazzo dell’Ars, Nicotra lasciò il Nuovo Psi per aderire al Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo, con cui fu rieletto nel 2006 raddoppiando le preferenze di cinque anni prima: 10.987 voti. Dentro il Palazzo si è alternato tra la commissione Verifica poteri e le Attività produttive.

Con il suo pacchetto di oltre 10mila voti viene rieletto per la terza volta all’Ars nel 2008 in occasione delle elezioni anticipate, questa volta sotto il simbolo del Pdl per poi transitare tra le fila dell’Udc. Con l’Udc viene riconfermato deputato nel 2012 con la coalizione di centrosinistra, transitando poco dopo nel movimento Art.4 fondato da Lino Leanza a seguito della frattura nel gruppo dell’ex scudocrociato. E’ tra i parlamentari che prendono la tessera del Pd in seguito all’allargamento del partito, operazione condotta dall’ala ‘renziana’ in Sicilia, con la Leopolda sicula.

Durante il governo Crocetta, Nicotra viene coinvolto nel presunto scandalo di “Riscossione Sicilia”, accusato di avere avuto agevolazioni da alcuni funzionari della società regionale per il recupero delle imposte, ma la sua posizione, come quella di altri, sarà archiviata. Nell’elenco dei parlamentari morosi finito sulla stampa, Nicotra risultava tra i più esposti con Riscossione: 187 mila euro

(Ansa)

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