Blitz dei carabinieri a Catania contro il clan Santapaola Ercolano. Tra gli arrestati c’è pure Raffaele ‘Pippo’ Nicotra ex deputato Udc poi transitato nel Pd, più volte eletto all’Ars.
In tutto sono diciotto le persone finite in manette nel blitz “Aquila” scattato all’alba tra a Acireale e Aci Catena. Coinvolti secondo la procura distrettuale antimafia che ha chiesto al gip la misura cautelare personaggi della mafia di quel comprensorio riconducibili al clan Ercolano-Santapaola”, indagati a vario titolo per di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni con l’aggravante del “metodo mafioso”, scambio elettorale politico mafioso, tentato omicidio, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi.
Raffaele Nicotra detto ‘Pippo’, è un ex parlamentare regionale che nella passata legislatura si schierò con l’ex governatore della Sicilia Crocetta, malgrado la sua militanza in un partito di diversa estrazione politica. Al blitz hanno preso parte 200 carabinieri.
Le indagini, condotte dal nucleo investigativo del comando provinciale e dalla compagnia di Acireale, hanno consentito, tra l’altro, di accertare, anche grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, la responsabilità degli indagati in ordine alla loro appartenenza a due “gruppi” storici della “Famiglia” di Catania, nonché all’imposizione del “pizzo” nei confronti di diversi imprenditori locali nell’arco di svariati anni. Radiografate anche diverse consultazioni elettorali locali per le quali vi sarebbe stato l’interessamento della mafia ed in particolare quella legata alla famiglia catanese di Cosa nostra.
A Raffaele ‘Pippo’ Nicotra, arrestato da carabinieri, la Procura distrettuale di Catania contesta i reati di concorso esterno all’associazione mafiosa, tentata estorsione aggravata e scambio elettorale politico mafioso. Secondo l’accusa, “attraverso l’elargizione di somme di denaro per le elezioni Regionali del 2012, avrebbe determinato esponenti del ‘Gruppo di Aci Catena’ a promettere di procurare voti in occasione delle elezioni per l’Assemblea regionale Siciliana tenutasi in quegli anni, attraverso la forza di intimidazione e la conseguente condizione di assoggettamento ed omertà derivanti dall’appartenenza al gruppo mafioso”. Il Gip ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza cautelare in carcere. L’ex deputato regionale è stato condotto nell’istituto penitenziario di Bicocca.
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