Segnatevi questo nome: Raimondo Lucera. Classe 2000, attaccante della formazione primavera del Palermo. Ai più, il nome non dirà nulla, agli addetti ai lavori, invece, qualcosa ricorda. Un talento cristallino, cresciuto nelle giovanili della Vis Palermo (famosa società calcistica palermitana).
Sabato per Lucera è stata una di quelle giornate da ricordare per sempre, da raccontare un giorno ai nipotini prima di farli addormentare. Tra gli innumerevoli ragazzi che danno un calcio ad un pallone, sono pochissimi quelli che possono dire di aver segnato alla Juve e lui è uno di questi. Gol che sblocca la partita e che consente, poi, ai ragazzi di Scurto di vincere 2 – 0 contro i bianconeri.
Ma qual è la sua storia? Lucera muove i primi passi su un campo, alla Vis Palermo del direttore Flavio Pillitteri. Il talento c’è, ed è evidente. Non a caso gioca già con i giovanissimi seppur più piccolo e fa’ spesso la differenza. Decide le partite ed è un riferimento per i compagni più grandi.
Un predestinato verrebbe da pensare, eppure arriva al Palermo “solo” negli allievi, a 16 anni quasi compiuti. A raccontarci la trattativa e il profilo del ragazzo, è proprio il sopracitato direttore Pillitteri: “Raimondo ha fatto tutto il settore giovanile alla Vis. E’ arrivato al Palermo “tardi” dopo una lunga trattativa”.
“Dai rosanero è stato visionato per tre stagioni e cinque sei volte nell’ultimo anno. Prima di andare al Palermo aveva fatto anche prove col Trapani e con la Roma di Sabatini. Il ragazzo fece anche bene, però lui ha sempre preferito la squadra della sua città. Ha un legame con la sua terra unico”.
“Com’è come persona? Un ragazzo umile e per bene, si impegna tantissimo perchè ama il calcio. E’ cresciuto “per strada” dunque è affamato di pallone. “Per strada” è un termine che usiamo spesso, non è un’allusione a mancanze familiari. Anzi, posso dire che gran merito va ai suoi genitori. Da direttore, li avrò visti al campo mezza volta. Li ho conosciuti bene solo quando ci siamo incontrati per andare a firmare con il Palermo, questa per lui è stata una fortuna”.
Effettivamente è una bellissima precisazione questa del direttore Pillitteri. Come affermato già una volta dall’ex commissario tecnico Prandelli, i genitori a volte, possono essere la rovina del settore giovanile. La pressione che mettono sui figli, talvolta, supera il tollerabile. Non il caso di Lucera, evidentemente.
Ancora Pillitteri sulla trattativa: “Quando fu visto a Trapani c’era Birindelli come responsabile e lo apprezzò, però ovviamente con l’opportunità del Palermo si è scelta la società di Zamparini. Parlai molto con Baccin (all’epoca direttore del settore giovanile rosanero), insistetti parecchio perchè lo prendessero ancora prima. Hanno ritardato un po’ ma i risultati cominciano a vedersi”.
“Lui è sempre legatissimo a noi e anche il suo nipotino gioca alla Vis. L’abbiamo sempre trattato come un membro della famiglia. L’abbiamo visto crescere e ne siamo orgogliosi. Come per Lo Faso (cresciuto nella medesima società), speriamo che anche per Raimondo ci possa essere una trafila che lo porti a esordire in Serie A”.
Una bella storia, di un ragazzo palermitano che con voglia, sacrifici e soprattutto talento, sta conquistando un posto sempre più importante nella primavera. Chissà che per lui, così come fu per La Gumina, Bentivegna e Lo Faso, non ci sia l’esordio in prima squadra e magari che ci possa anche restare da protagonista. Palermo e il Palermo, se lo augurano.
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