“Il Comune di Palermo ha comunicato al gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle come ha impiegato i soldi dell’imposta di soggiorno per l’anno 2017.

La notizia buona è che rispetto al 2015 e al 2016, quando il comune ha incassato circa 1 milione e 600 mila euro all’anno, per il 2017 l’importo sembra più che raddoppiato.

Ecco come sono stati spesi i soldi della tassa di soggiorno

Stando ai dati forniti che indicano le somme impegnate a valere sul 2017, siamo arrivati a ben 3.845.000 euro. Ma se entriamo nel dettaglio delle spese qualcosa non ci convince. A fare la parte del leone è la grande kermesse Manifesta 12, della quale ad oggi palermitani hanno solo sentito parlare e che ha incassato grazie dalla tassa di soggiorno, solo per il 2017, quasi due milioni e mezzo di euro.

Niente male dato che nel 2015 e 2016 è già costata più o meno altri due milioni di euro, prelevati sempre dall’imposta di soggiorno. Per un totale complessivo, nel triennio 2015-2017 di ben 4 milioni e mezzo di euro, una cifra considerevole per una città che necessita ormai del minimo indispensabile: dal piano strade alla pulizia, alla segnaletica e quant’altro.

Ovviamente l’augurio è che Manifesta faccia incassare altrettanti milioni di euro, fungendo da volano turistico economico e che non sia la solita passerella, in questo caso un po’ più costosa delle altre, come molti maligni ipotizzano”.

Lo dice Igor Gelarda consigliere comunale del Movimento 5 Stelle.

“Circa 607 mila euro sono stati dati al Teatro Massimo, come quota annuale associativa alla Fondazione Teatro Massimo, una specie di tassa fissa che paga il Comune ogni anno.

Anche qui, pur comprendendo l’importanza dello splendido Teatro mi chiedo perché mai si debbano prendere le quote associative proprio dalla tassa di soggiorno, cosa che non ci sembra seguire esattamente le finalità dell’imposta – aggiunge Gelarda – Anche perché, seppur tra i più importanti d’Europa, il teatro Massimo non è l’unico luogo di interesse storico artistico presente a Palermo e che necessita di fondi. Un esempio tra i tanti possibili, che il Museo Pitrè è chiuso da oltre due anni.

Tra Manifesta 12 e teatro Massimo è stato speso poco più dell’80% delle somme a disposizione. Circa 250 mila euro sono stati destinati alle strutture ricettive che versano l’imposta di soggiorno.

Il 10%, infatti, da regolamento spetta ad alberghi, B&B, case vacanze, mentre un altro 10% può essere destinato in caso di spese per apportare migliorie alle strutture.

Altre 400 mila euro sono stati spese per le iniziative di Natale scorso molte delle quali, come ricorderete, iniziarono in abbondante ritardo rispetto alle previsione. Purtroppo per queste iniziative natalizie non ci sono le specifiche del tipo di attività svolte, le chiederemo a breve, ma conosciamo gli importi e le associazioni/società che ne hanno usufruito. Con importi che vanno dai 22.000 ai 6.000 euro.

Infine poco più di 100 mila euro sono state impiegati per iniziative varie, anche di promozione turistica: dai 10.000 euro per gli oneri Siae, altri 20.000 per servizi di stampati; 30.000 euro per iniziative di valorizzazione territoriale, 5.000 per Federteatri, 3.000 per un documentario. Ad onore del vero c’ sono anche 244 euro spesi per aggiustare il portellone di un cit. a Mondello”.

“Alla fine si tratta di un vero e proprio tesoretto – continua il consigliere del Movimento 5 Stelle Igor Gelarda – con importi in forte crescita e che sarebbe potuto servire per programmare o potenziare attività turistiche o culturali.

Ecco come sono stati spesi i soldi della tassa di soggiorno

La notizia cattiva, che fa da contraltare all’aumento degli introiti, è che ancora una volta manca totalmente la programmazione.

A Palermo non esiste un assessore al Turismo, la cui delega è in mano al sindaco, mentre l’authority del turismo non esiste più da tempo, e quindi non si capisce chi faccia programmazione turistica.

Questa imposta è una tassa di scopo, sostanzialmente finalizzata a consolidare e favorire i flussi turistici in città, finanziando attività turistiche e culturali, ma anche il recupero di beni culturali e ambientali locali.

Ci vogliono delle idee, possibilmente condivise, ed una progettualità per fare pensare come investire queste somme in maniera strutturale e strutturata. Manca ancora un portale turistico che si possa definire tale della quinta città d’Italia, oppure una guida al turismo per persone con disabilità fisica o psichica.

Alla luce di tutto questo il Movimento 5 stelle chiede la costituzione di un tavolo di concertazione, con l’ausilio del consiglio comunale e degli uffici, che serva proprio a stabilire la programmazione, per autentiche finalità turistiche e culturali con promozione turistica di queste somme per gli anni a venire”.

Ecco come sono stati spesi i soldi della tassa di soggiorno

“Questi dati – dichiara Leoluca Orlando – confermano da un lato che sempre più strutture ricettive stanno regolarizzando la propria posizione e confermano i dati degli arrivi turistici sia al porto, sia all’aeroporto”.

Nel 2018 anche grazie all’accordo sottoscritto con Airbnb, ma soprattutto grazie al sempre più maggior afflusso turistico dovuto alle iniziate di Palermo capitale della cultura e a Manifesta, l’introito della tassa è certamente destinato a crescere utilmente.

“Si tratta di milioni di euro che entrano nelle casse pubbliche senza gravare in alcun modo sui cittadini palermitani – afferma Leoluca Orlando – e che permettono di realizzare interventi e servizi, nonché di sostenere iniziative culturali ed ulteriore attrazione turistica che innescano un circuito virtuoso di nuova economia e nuovo turismo”