Dopo la sentenza del tar che ha ordinato la demolizione di parte delle strutture abusive, gli ambientalisti continuano la propria battaglia su quello che è stato ribattezzato l’ecomostro di Aspra, frazione di Bagheria, in provincia di Palermo. Ora gli ambientalisti di Legambiente attendono il “progetto, di riqualificazione eco-ambientale” che, nel rispetto delle normative vigenti e del regolamento edilizio e delle norme tecniche di attuazione, chiarisca come le piccolissime porzioni dell’antico costrutto verranno riqualificate.

Le richiesta degli ambientalisti sull’ecomostro di Aspra

Legambiente Sicilia e il circolo Legambiente Bagheria e dintorni chiede inoltre quale ne sarà la consistenza progettuale. “Il Genio civile – si legge in una nota – dopo avere analizzato la condizione dello stabile, la sua consistenza e lo stato avanzato di fatiscenza nonché la sua evidente pericolosità, aveva suggerito la demolizione dell’edificio fatte salve le parti ante 65, quelle piccole parti che in caso di demolizione qualora non venissero compromesse nella loro stabilità, potrebbero costituire quanto da sempre si sapeva: le sole basi da cui poter elaborare una nuova progettualità da presentare come adeguata per il nuovo costrutto. Ma riteniamo queste parti difficilmente conservabili rispetto all’abbattimento della restante costruzione illecita, una volta che questa franato su di esse determini la caduta e, quindi, l’impossibilità, come da prescrizioni della Soprintendenza di poter ricostruire ex novo in sito”.

Nell’immobile doveva sorgere una struttura per fini sociali

Il Tar ha deciso nei giorni scorsi che dovranno essere demolite alcune le parti ritenute abusive dell’immobile conosciuto ad Aspra come “ecomostro” realizzato a ridosso del mare. Una costruzione realizzata negli anni 60 e che per anni adibito a ristorante e poi completamente devastato e adesso al centro di un progetto di riqualificazione acquistato da una società di cui faceva parte l’ex sindaco dei 5 Stelle Patrizio Cinque. I giudici del Tar di Palermo, presieduti da Salvatore Veneziano, hanno respinto il ricorso dei proprietari dell’immobile che sorge ad Aspra, in località Sarello. Sono state accolte le tesi degli avvocati Maria Stefania Pipia e Claudio Trovato che hanno assistito il Comune di Bagheria. L’immobile abbandonato per anni è stato acquistato con lo scopo di realizzare una struttura per fini sociali. Ma alcune parti sono abusive e adesso dopo la decisione dei giudici amministrativi dovranno essere abbattute. Secondo i giudici le scelte dell’amministrazione comunale sono state legittime.

Cosa si legge nella sentenza del Tar

“Il Comune ha infatti negato la sanatoria dopo aver acquisito il parere negativo della Soprintendenza – si legge nella sentenza – già di per sé sufficiente per rigettare l’istanza di sanatoria, senza attendere quello del Genio Civile che ha precisato che, “da una preliminare lettura” degli elaborati allegati “la realizzazione dei lavori di cui sopra non rientra tra gli interventi liberi. Pertanto la ricorrente è stata diffidata dall’eseguire tali opere con la precisazione che “ al fine di potere eseguire le stesse dovrà essere presentato un progetto di adeguamento per le parti dell’edificio da mantenere che dovrà essere preventivamente essere autorizzato da quest’ufficio”.

Era stato Patrizio Cinque a difendere il progetto

“L’immobile, acquistato mediante asta pubblica, dopo due tentativi a vuoto, – aveva detto l’ex sindaco – è stato aggiudicato dalla nostra società costituita da privati cittadini ed ha tutte le autorizzazioni già dal ‘65 e non può essere demolito, eccetto in alcune sue parti. Cosa che naturalmente la società è intenzionata a fare, nella massima trasparenza e legalità. Questo è un immobile che oggi è un ecomostro ma che esiste da decenni, era un vecchio ristorante dove tanti bagheresi hanno organizzato le loro cerimonie, si trova in un angolo naturalistico delizioso che merita di essere riqualificato, ovviamente con il permesso di tutti gli enti preposti. Io credo nel nostro territorio e penso che il turismo sia una risorsa importante per il futuro di Bagheria”.

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