Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di Legambiente in merito all’ecomostro di Aspra. Ecco cosa scrive l’associazione ambientalista:

“Il sindaco di Bagheria è ormai senza freni inibitori e sta facendo di tutto per nascondere le sue magagne, ma ormai dentro la marmellata c’è dentro fino al collo”. Lo dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, che continua: “ha pure la faccia tosta di annunciare che non ci sono impedimenti per l’accesso agli atti, ma poi fa diffidare dai suoi avvocati gli uffici comunali per impedire la regolare consegna delle carte che abbiamo chiesto e che dimostrano che l’ecomostro di Aspra è abusivo, la struttura è talmente in pessime condizioni che sta implodendo e, quindi, va urgentemente abbattuta. Ci siamo, adesso, rivolti alla Procura della Repubblica per individuare e punire gli autori dei reati consumati e, dichiariamo sin d’ora, che ci costituiremo parte civile nell’istaurando processo”.

I fatti. Il circolo di Legambiente Bagheria e dintorni aveva chiesto l’accesso agli atti relativi all’ecomostro sulla spiaggia di Aspra, acquistato dalla Società Nuova Poseidonia Srl, di cui è socio, fra gli altri, il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque. Obiettivo: ristrutturarlo e destinarlo a struttura ricettiva turistica. A tal fine la società aveva chiesto al Comune di Bagheria la sanatoria edilizia dell’immobile, che sarebbe stata rigettata perché il secondo piano fuori terra dell’edificio sarebbe stato realizzato in epoca successiva alla legge regionale n. 78/1076, e, pertanto, insanabile in quanto ricadente nella fascia di inedificabilità assoluta.

Nel frattempo, sono trascorsi i trenta giorni dalla richiesta di accesso agli atti, senza alcun esito. Legambiente è, quindi ricorsa, al Tar. In occasione del sit-in, del 5 gennaio, organizzato da Legambiente, per chiedere l’abbattimento dell’ecomostro, il sindaco Cinque ha dichiarato che il Comune di Bagheria stava provvedendo a rendere effettivo l’accesso agli atti. Ed infatti, il 7 gennaio il presidente del circolo, Luigi Tanghetti, è stato invitato a recarsi presso gli uffici comunali l’ 11 gennaio alle ore 10 per visionare ed estrarre copia dei documenti richiesti.

Peccato, però, che quando il presidente ed altri soci del circolo si sono recati al Comune, l’accesso è loro stato negato per una diffida, pervenuta nel frattempo al Comune, dei legali della società Nuova Poseidonia s.r.l. del Sindaco di Bagheria. In sostanza gli avvocati hanno fatto presente che qualsiasi richiesta di accesso agli atti deve essere sottoposta al consenso della società.

Appare evidente pertanto la violazione della legge che disciplina il diritto di accesso agli atti in materia ambientale, le cui norme non subordinano affatto l’esercizio del diritto al consenso di eventuali controinteressati, né prevedono particolari formalità per l’esercizio del diritto.

Per questi fatti, Legambiente ha, quindi, presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Termini Imerese”.

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