Un applicativo dedicato alle banche che riconosce l’avvicinarsi di una crisi e le aiuta a prevenire rischi. Si chiama “Bank Recovery BR2” ed è in grado di gestire, con un elevato grado di automatismo, il nuovo processo di sicurezza interno alle banche, avviato dopo il Bail In. A idearlo è stato Raffaele Mazzeo di RMStudio di Palermo, partendo da un software realizzato da Adalberto Perrone.

In pratica, questo applicativo monitora costantemente alcuni indicatori della banca, nello specifico patrimonio, liquidità, redditività e deterioramento dei crediti. Nel momento in cui uno di questi parametri raggiunge livelli di criticità il sistema avverte i vari responsabili dei settori interessati, sollecitandoli e guidandoli a intraprendere azioni per prevenire l’insorgere di una crisi vera e propria.

«Dopo aver seguito presso alcune banche i progetti sui piani interni di risanamento abbiamo messo a punto un “motore” interno, coerente alle disposizioni normative, in grado di determinare quali azioni la banca deve mettere in piedi in tempi utili prima che alcuni importanti indicatori della gestione decadano sotto un livello di allarme», spiega l’advisor finanziario Raffaele Mazzeo che recentemente ha anche pubblicato un intervento sulla rivista economica della CGIA di Mestre su “Bail In: i 12 mesi che hanno cambiato l’industria bancaria”.

«Si tratta – prosegue Mazzeo – di un sistema di calibrazione basato non solo sulla tenuta del patrimonio, ma in grado di gestire in tempo situazioni di tensione sulla liquidità, sulla redditività e sul grado di deterioramento dei crediti. Grazie a questa soluzione tutti gli attori interni della banca che devono agire tempestivamente in modo coordinato, vengono guidati dal sistema programmato utilizzando la tecnica della simulazione degli scenari di crisi. In questo modo nessuno si trova impreparato quando arriva il momento di intervenire».

L’applicativo segue le logiche della direttiva europea per gestire al meglio le crisi bancarie, la cosiddetta “BRRD” (“Bank recovery resolution directive”). La direttiva ha imposto, infatti, di migliorare gli standard qualitativi interni delle banche per prevenire le situazioni di crisi e proprio in questi giorni gli istituti di credito hanno completato l’iter per mettere in funzione i nuovi standard di sicurezza.