“Per far fronte all’emergenza abitativa, eppure a meno di due mesi dalle elezioni, il consiglio comunale ha deciso di mettere mano a un problema centrale per la città: gli alloggi di edilizia residenziale convenzionata, da realizzare con nuovi progetti di edificazione in siti industriali dismessi, uno poi riguarda l’ex Cotonificio siciliano, a Partanna Mondello. Ci chiediamo se davvero tutto questo serve alla collettività o a uno sparuto gruppo di costruttori”.
A denunciare il rischio di una nuova speculazione edilizia è il candidato sindaco del M5S a Palermo, Ugo Forello, riferendosi ad alcune delibere che il consiglio comunale si appresta ad approvare e che prevedono la realizzazione di circa 400 alloggi in siti industriali dismessi in alcune zone della città.
“Per effetto di questi atti – aggiunge Forello – il Comune destinerebbe all’edilizia vaste aree ad elevato valore strategico, applicando una normativa in deroga ai principi generali, in forza della quale le opere connesse all’urbanizzazione (verde pubblico, parcheggi, servizi) sarebbero molto inferiori rispetto al normale. Per essere più precisi, dal limite dei 18 metri quadrati di servizi per abitante, si passerebbe a quello di appena 7 metri quadrati. In pratica meno della metà”. Riferendosi alla delibera sui permessi di edificazione nell’ex Cotonificio siciliano, realizzato da Pietro Ajroldi e Franco Gioè nel 1952 tra via Partanna Mondello e via Aiace, il candidato sindaco del M5S dice: “se quella delibera venisse approvata, sarebbe cancellato uno tra i migliori esempi di architettura industriale italiana, senza risolvere il problema dell’emergenza abitativa e senza tenere conto delle richieste delle associazioni”.
“L’ex Cotonificio – aggiunge Forello – verrebbe consegnato alle cooperative edilizie per lasciare posto a nuove case con l’effetto di consumare nuovo suolo e cancellare la memoria e l’identità di quel lembo di città”. “In questi mesi, su istanze dei cittadini, il MoVimento 5 Stelle ha elaborato, una proposta, che ha poi inserito nel programma per la città, che presenteremo nei prossimi giorni, e prevede di realizzare proprio nei locali dell’ex Cotonificio un Hub produttivo, con spazi per le imprese e per gli artigiani, per valorizzare una struttura che è un tipico esempio di archeologia industriale”. “Alla giunta comunale – conclude – ricordo che il titolo di Capitale della Cultura nel 2018 si conquista giorno per giorno mettendo in campo politiche che valorizzano, senza mortificare o svendere il patrimonio storico e architettonico della città, al consiglio comunale che deliberare atti così delicati e strategici alla scadenza del proprio mandato è davvero scellerato”.
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