E’ il giorno del presidente dell’Ars. Si insedia, infatti, il parlamento siciliano e come da regolamento deve eleggere il proprio presidente. Per la maggioranza è il primo test nella nuova legislatura. Gli accordi sono fatti, ora bisogna comprendere se reggeranno.
Il presidente ha già un nome e cognome
Gaetano Galvagno, 37 anni, per la seconda volta in Assemblea regionale siciliana, sarà il Presidente del Parlamento nella XVIII legislatura. Salvo sorprese delle ultime ore Fratelli d’Italia ha ormai formalizzato agli alleati la designazione.
Hanno pesato non soltanto i suoi circa 14mila voti, ma anche la sua prima legislatura (la XVII dal 2017 al 2022 dunque quella appena finita) quasi interamente trascorsa da deputato segretario dunque nell’ufficio di presidenza, cosa questa che risponde a chi lo additava come scarsamente esperiente per quel ruolo
Con la scelta del Presidente dell’Ars andranno a posto anche tutte le altre pedine e si definiscono i ruoli anche nel governo Schifani ma di questo sarà il caso di tornare a parlare da domani, a presidente eletto.
Il percorso d’aula
Si insediano, dunque, ufficialmente i 70 parlamentari regionali eletti lo scorso 25 settembre e si procede all’elezione del nuovo presidente dell’Ars.
In base al regolamento parlamentare, per essere eletto allo scranno più alto di Sala d’Ercole alla prima votazione è necessario ottenere la preferenza da parte dei 2/3 dei componenti, in pratica bisognerà ottenere 46 voti. Nel caso in cui nessuno raggiunga questo risultato, nella stessa giornata si procederà alla seconda votazione durante la quale il quorum si abbassa a 36, ossia la maggioranza assoluta dei componenti del parlamento.
Senza maggioranza assoluta elezioni slitta a venerdì
Se neppure alla seconda votazione ci sarà la “fumata bianca”, l’aula tornerà a riunirsi il giorno successivo, venerdì. Alla terza votazione non servirà più la maggioranza assoluta dei componenti del parlamento, cioè 36, ma la maggioranza assoluta dei votanti: dunque potrebbe essere sufficiente anche un numero inferiore di preferenze rispetto a 36 (ad esempio se i votanti fossero 60, il quorum sarebbe pari a 31 preferenze).
Se neppure in questo caso si dovesse riuscire ad eleggere il nuovo presidente, nella stessa giornata di venerdì si procederà alla quarta votazione con un ballottaggio tra i due candidati più votati nel corso della terza votazione: chi tra loro avrà più preferenze, sarà il nuovo presidente dell’Ars. Alla seduta di insediamento le funzioni di presidente pro-tempore dell’Ars saranno affidate al deputato più anziano, che è Giuseppe Laccoto.
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